La Proprietà Edilizia - Marzo 2020 ARPE-3-web | Page 42
Una conclusione che era stata prevista, con profe-
tica lungimiranza, dal grande filosofo cattolico Augus-
to Del Noce in uno dei suoi più affascinanti scritti: «Il
Suicidio della Rivoluzione».
Un libro dove Del Noce descrive tutti i passaggi log-
ico-filosofici attraverso i quali la rivoluzione marxista,
nella sua decomposizione, sarebbe passata dalla lot-
ta per la rivoluzione proletaria alla totale subalternità
all’ideologia mondialista, al capitalismo neoliberista
e alla rivoluzione sessuale di Reich: sostituendo, come
vessillo di battaglia, il mito dell’austerity e la lotta per
i diritti di genere, alla vecchia lotta di classe per i diritti
degli operai e dei contadini.
Un processo, quest’ultimo, che viene molto ben
descritto da Federico Rampini, corrispondente della
Repubblica negli USA: «Ci fu un tempo in cui sinistra
e popolo erano quasi la stessa cosa. Adesso in tutto
il mondo, le classi lavoratrici, i mestieri operai vecchi
e nuovi, cercano disperatamente protezione votan-
do a destra. Perché per troppi anni le sinistre hanno
abbracciato la causa dei top manager, dell’Uomo di
Davos; hanno cantato le lodi del globalismo che im-
poveriva tanti in occidente». La sinistra «è diventata
il partito dello spread. Il partito che tifa per l’Europa
“a prescindere” anche quando è governata dai campi-
oni della pirateria fiscale. È una sinistra che abbraccia
la religione dei parametri e delle tecnocrazie. Venera
i miliardari radical chic della Silicon Valley, nuovi pa-
droni delle nostre coscienze e manipolatori dell’infor-
mazione».
Un affresco davvero stimolante della “Trahison
des clercs” determinatasi nella sinistra che ci offre
l’opportunità per individuare il vero punto nel quale
sovranismo e populismo si sovrappongono e si inter-
secano: la difesa della democrazia.
Infatti, è solo attraverso la difesa della democrazia
che può passare la riconquista dei principali diritti del
popolo, cioè delle classi più deboli, più colpite e im-
poverite dalla globalizzazione a paradigma tecnocra-
tico: dalla classe operaia ai ceti medi. Obiettivo che,
come abbiamo visto, è la “ragione sociale” originaria
del populismo.
Ma la “restaurazione” di una democrazia reale,
cioè non svuotata dall’interno, implica il recupero di
quella sovranità che anche la nostra Costituzione as-
serisce nel suo articolo 1 appartenere al popolo. Infat-
ti, la cessione di sempre più ampi spazi di sovranità, a
soggetti internazionali prevalentemente tecnocratici
e privi di effettiva rappresentatività politica, depau-
pera, sempre più, i popoli stessi della loro sovranità
riducendo progressivamente i loro spazi decisionali
effettivi. La restaurazione di una democrazia piena e
la tutela dei diritti dei più deboli si sovrappongono e
passano necessariamente, ambedue, attraverso un
recupero di sovranità. Su questo punto, specifico,
populismo e sovranismo effettivamente convergono.
*Scrittore e saggista,
Presidente nazionale di CASACONSUMPROPRIETÀ
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