La Proprietà Edilizia - Marzo 2020 ARPE-3-web | Page 26

Il Natale di Roma, Capitale senza futuro Pietro Giubilo I l Natale di Roma di quest’anno sarà ricordato per l’eccezionale scoperta, avvenuta qualche settimana prima, della tomba o quantomeno del cenotafio, vale a dire il luogo della memoria, del fondatore della Cit- tà, Romolo. Si è riaffacciato quel carattere di “città eterna” che, seppur appartenente al mito, ha rappre- sentato un tratto caratteristico della Città, suscitato dai suoi monumenti, maestosi e sopravvissuti ai se- coli, nelle sue istituzioni politiche e giuridiche, nella stessa tradizione della Chiesa Cattolica. È un ritrovamento straordinario, ottenuto sca- vando sotto il luogo istituzionale più significativo dell’antica Roma, la Curia cioè il Senato. A cento me- tri da piazza Venezia dove si stanno portando a ter- mine gli ennesimi sondaggi per progettare le gallerie di una linea metropolitana, la C, sulla quale adesso viaggia chi si muove dall’est della via Casilina a San Giovanni, ma che vede procedere i lavori del percor- so successivo tra incertezze ed evoluzione dei costi. Il 21 aprile del 2020 cade mentre sono già iniziati i festeggiamenti per il 150mo anniversario di Roma Capitale. La manifestazione di avvio al Teatro dell’O- pera, alla presenza del Presidente della Repubblica e con il Messaggio di Papa Francesco, letto dal cardi- nale Parolin, ha evidenziato il senso nazionale di tale ricorrenza. Resta inevasa, tuttavia, l’esigenza di una necessaria revisione del quadro normativo della Città che, anche per le finalità di questa sua precipua fun- zione, non possiede uno status adeguato come le altre capitali europee. Il 2021 sarà anche l’anno del rinnovo dell’ammi- nistrazione cittadina e non vi è dubbio che il bilancio complessivo della giunta Raggi sarà assolutamente deficitario rispetto alle attese che accompagnarono la sua elezione. Nello specifico non s’intravedono neppure enunciazioni o propositi che accompagnino questa ricorrenza, come se a Roma, oltre alla condi- zione di degrado nei servizi di raccolta e trattamento dei rifiuti, del traffico e della manutenzione stradale, sia ormai venuta a mancare anche la capacità e l’am- bizione di progettare un futuro diverso. 26 | la PROPRIETÀ edilizia • Marzo 2020 Non si può non andare a cinquant’anni fa, quando intorno al centenario del 1971 Roma si aprì al decen- tramento amministrativo realizzando le dodici circo- scrizioni e, nel frattempo, veniva presentata la pro- posta del professor Pietro Samperi – allora direttore dell’Ufficio Speciale Piano Regolatore e oggi colla- boratore di questa Rivista – per realizzare un decen- tramento urbanistico, denominato Piano Margherita che anticipava la formazione della Città Metropoli- tana. La mostra organizzata a Palazzo Braschi per il centenario di Roma Capitale e con il nuovo progetto urbanistico, s’intitolava “Roma Domani”. Quella ri- correnza fu l’occasione per riaffermare come Roma costituisse «un problema nazionale lungi dal poter es- sere impostato in termini angustamente municipali»; fu quanto sostenne in quell’anno Giuseppe Petrilli consigliere comunale della città, commissario euro- peo e presidente dell’IRI. La sensazione che sta accompagnando la ricorren- za di quest’anno, invece, è quella della rassegnazione. Come lo Stato non mostra segni di attenzione verso la sua Capitale, così gli amministratori romani appaiono incapaci di suscitare iniziative in grado di contribuire a invertire i segnali preoccupati che dimostrano una mancanza di sviluppo della Città. La Caritas nel suo Rapporto annuale sulla povertà a Roma, ha segnalato che le nascite del 2018 sono un quarto di meno di quelle del 2008. L’Istat ha reso evi- dente che mentre l’indice di natalità nazionale si atte- sta all’1,29, a Roma si ferma all’1,22, mentre Milano segna un meno drammatico 1,34. In un’altra indagine sociale, pubblicata su lavoce.info, si è posta a con- fronto l’attrattività tra la Capitale e Milano per quanto riguarda i giovani. Ne è emerso che tra il 2015 e il 2019 i residenti a Milano tra i diciotto e trenta anni sono cresciuti di oltre il 7 per cento, mentre i giova- ni nelle diverse fasce di età (18-30 e 31-35) a Roma sono diminuiti, rispettivamente del cinque e del nove per cento. Come ha scritto Antonio Macaluso sul