La Pesca Mosca e Spinning April-May 2020 | Página 6
fish facts
a cura di Marco Sammicheli
un documento di protesta di 38 ricercatori
SCIENZA E POLITICA
Con un’iniziativa senza precedenti, un gruppo di 38 ricercatori impe-
gnati sulle tematiche della pesca nel Mediterraneo ha inoltrato alla Di-
rezione generale degli Affari marittimi e della pesca (DGMare) della
Commissione Europea un documento di protesta per l’ingerenza di al-
cuni rappresentanti delle istituzioni europee nel lavoro scientifico delle
sedi ad essa preposte, come in particolare la Commissione Generale per
la Pesca nel Mediterraneo CGPM con il suo Comitato consultivo scienti-
fico SAC.
I ricercatori denunciano come alcuni delegati politici attraverso il Comi-
tato Scientifico, Tecnico e Economico per la Pesca (STECF) della UE non
rispettino la loro posizione di osservatori e di consulenti per la gestione
ma intervengano su argomenti strettamente tecnici e scientifici intro-
ducendo un grave problema di conflitto di interessi. In questo modo la
Commissione Europea attraverso la DGMare potrebbe influenzare arbi-
trariamente scelte di metodo e di merito che non sono di sua competen-
za minacciando l’indipendenza dei ricercatori ed ostacolando il loro lavo-
ro. La ricerca applicata alla pesca è finalizzata alla realizzazione delle fi-
nalità della Politica Comune della Pesca della UE, ovvero di uno sfrutta-
mento sostenibile delle risorse attraverso la definizione dell’obiettivo
comune del Massimo Rendimento Sostenibile MSY insieme a un Buono
Stato Ambientale GES degli ecosistemi marini come definito nella Stra-
tegia per l’Ambiente Marino MSFD. Questo spiega l’importanza dell’ini-
ziativa dei ricercatori per il futuro delle risorse della pesca nel Mediter-
raneo. Si tratta di un documento forte e diretto che solleva uno dei
maggiori problemi per la gestione della pesca marittima ovvero il peso
politico e di lobby sostenuto dalle organizzazioni della pesca commer-
ciale che in molti ritengono essere tra le principali cause della crisi del
comparto pesca.
il prossimo 16 maggio
WORLD FISH MIGRATION DAY 2020
Si svolge il prossimo 16 maggio la Giornata mondiale della migrazione
dei pesci (World Fish Migration Day WFMD). Una delle maggiori minacce
alla salute dei nostri fiumi, alla vita che ospitano e al territorio che at-
traversano è quella degli sbarramenti. In tutto il mondo ne sta crescen-
do la consapevolezza, aumentano le iniziative e in molti casi dighe e bri-
glie vengono demolite per restituire ai fiumi continuità fisica e biologi-
ca. Il nostro reticolo idrografico è costellato da migliaia di sbarramenti,
moltissimi dei quali obsoleti ed inutili ma la tendenza generale resta
quella di costruirne di nuovi, antieconomici, dannosi e falsamente soste-
nibili nonostante le prescrizioni di realizzazione di opere di mitigazione.
La Giornata Mondiale chiama alla mobilitazione per realizzare eventi in-
ADERISCI AD APR
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MOSCA e SPINNING
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seriti nella rete globale che vede coinvolti gruppi di interesse e semplici
cittadini in tutto il mondo. Club di pescatori, organizzazioni di volonta-
riato, istituzioni e anche singoli cittadini possono organizzare iniziative
di informazione e di coinvolgimento sul tema in generale come sulle in-
numerevoli realtà locali che sono uniformemente ed abbondantemente
diffuse lungo tutto il reticolo idrografico. Sul sito del WFMD
www.worldfishmigrationday.com si trovano tutte le informazioni sull’i-
niziativa, i particolari degli eventi già organizzati nei vari paesi ed è pos-
sibile registrare il proprio.
nuove considerazioni
PESCA RICREATIVA IN MARE
Sappiamo da molto tempo che il Mediterraneo è sovrasfruttato dalla pe-
sca. Ci sono specie ittiche portate sull’orlo del collasso e i pescatori che
ne sono responsabili fanno grande strepito del fatto che cominciano a
non poter più pescare come un tempo perché non ci sono più abbastan-
za pesci. La flotta peschereccia è costretta a una progressiva decrescita
non senza lottare strenuamente per continuare a pescare il più possibi-
le. Dove prima bastava andare a pesca e sfruttare le risorse al massimo
delle proprie possibilità adesso ci sono più controlli, ci sono leggi restrit-
tive e diventa sempre più importante trovare occasioni per assicurarsi
spazi che permettano di rallentare la perdita di profitto e di posti di la-
voro. La pesca professionale deve vedersela con la scienza che valuta
l’impatto sulle risorse, con le istituzioni che impongono nuove regole e
con qualsiasi forma di concorrenza. In particolare la concorrenza che
viene dal mercato nero del pesce, dai pescatori che in un modo o nell’al-
tro riescono a eludere il peso di regole, controlli e tasse.
La pesca illegale non ha confini e riguarda sia i pescatori commerciali
che quelli ricreativi. I primi sono per così dire un problema interno di ri-
spetto delle regole, mentre i secondi sembrano essere in qualche modo
fuori controllo. Le risorse della pesca sono pubbliche ed è anche per
questo motivo che ci vuole una licenza per farne commercio. In pratica
tutta la pesca non finalizzata al commercio è considerata ricreativa e la
differenza sostanziale sta quindi nella vendita del pescato. I pescatori
commerciali pescano sempre per vendere il pesce, mentre i pescatori ri-
creativi non possono venderlo, ma la presenza di un diffuso fenomeno
di vendita di pesci catturati con attrezzi propri della pesca ricreativa
rende facile alla pesca commerciale sostenere che la pesca ricreativa fa
concorrenza illegale sulla filiera ittica.
A parte le definizioni, il problema non viene tanto e solamente dai pe-
scatori commerciali illegali, ovvero senza licenza commerciale, che usa-
no attrezzi tipicamente ricreativi perché ci sono molti, troppi pescatori
che oscillano da una parte all’altra testimoniando anche un problema
centrale nella nostra cultura della pesca. È una situazione molto comu-
ne: andare a pesca per divertirsi e magari per portare a casa il pescato
legale per la propria tavola ma quando possibile o quando capita vende-
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in omaggio un’esca Mommotti 180 di Seaspin
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