LA LOTTA DI GIACOBBE la-lotta-di-giacobbe | Page 9
Riguardo all’identità religiosa, in quanto monaco buddhista
zen invitato in un ambito cattolico, di fronte ad un approccio
intellettuale così approfondito al tema della lotta di Giacobbe,
ho percepito che il problema esegetico per me non sussiste.
Lo Zen è fondato sul silenzio del corpo, della parola e della
mente, come dimensione naturale dell’esperienza del risveglio
e base per praticare la consapevolezza nella vita quotidiana.
La familiarità con il silenzio rende le parole chiare, evidenti,
anche quelle talora enigmatiche della Bibbia. D’altro canto il
Cristianesimo è fondato sulla parola, sul testo della rivelazione,
sul libro. Normalmente anche pregare è "parlare" con Dio,
e meditare è principalmente "pensare". Il silenzio profondo
- peraltro contemplato dagli esercizi spirituali di Sant’Ignazio -
è solo un’opzione mistica e, di fatto, il suo punto di contatto
con lo Zen.
Riguardo all’identità artistica ho realizzato che in effetti
non mi interessa analizzare la lotta di Giacobbe perché
“IO SONO GIACOBBE”. Non ho il problema di studiare,
capire o interpretare la mia propria storia. L’ artista
vive in prima persona il problema concreto di lottare
interiormente ed esteriormente, e di sopravvivere.
La nuova proposta è stata dunque quella di incarnare
innanzitutto, in una prima fase, la lotta di Giacobbe attraverso
una action painting performance assieme alla scultrice e
performer francese Astrid Fremin.