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Brunella Barbati Reale Minischetti
collaboratrice, Pisa Italia
Gioiosa, scintillante, fantasiosa. La
cucina siciliana è come la sua terra. Vive di
sole, di mare, di amore. E di colori accesi,
di odori intensi, di contrasti stridenti. La
storia della tradizione gastronomica siciliana
comincia con i primi abitanti dell'isola,
i Sicani, i Fenici, i Greci, i Romani. Continua ad evolversi e si orienta verso nuovi
sapori con l'arrivo di popoli invasori, dai
Vandali ai Bizantini, dagli Arabi ai Normanni, dagli Angioini agli Aragonesi.
Molti piatti, ma soprattutto i dolci, conservano la tradizione e mantengono intatte le
radici di un popolo che crede nella sua terra.
Il dolce che inaugura le festività natalizie
è la “cuccia” di Santa Lucia, pietanza preparata, appunto, per il 13 dicembre. Gli ingredienti base sono il frumento tenero, la ricotta
fresca, lo zucchero, la cioccolata fondente.
La preparazione richiede molte ore: il frumento va messo a bagno tre giorni prima della
preparazione del dolce. Poi occorre scolarlo,
metterlo in abbondante acqua leggermente
salata e cuocerlo a fuoco lentissimo dalle sei
alle otto ore e lasciarlo riposare nello stesso
tegame per l’intera nottata. Il giorno seguente il frumento va scolato accuratamente
e messo da parte in una zuppiera. Intanto
si prepara la crema di ricotta cuocendo a
fuoco moderato fino a lieve bollore la ricotta
e lo zucchero e, dopo aver fatto raffreddare
il composto, si aggiunge la cioccolata a pezzetti e la vaniglia. Alla crema così ottenuta
si aggiunge il frumento e si otterrà il dolce.
Altro dolce
natalizio è il “buccellato”.
Una ricetta isolana prevede farina, uova,
strutto, zucchero, latte, scorza di limone, conserva, fichi secchi, uva passa, nocciole, mandorle, noci, buccia d’arancia candita, un chiodo
di garofano, miele e frutta candita mista. È un
dolce realizzato con una sfoglia con ripieno,
molto calorico ma anche particolarmente
buono. Un altro dolce siciliano tipicamente
natalizio è il “torrone”. Una variante di tale
ricetta prevede l’utilizzo di un chilo di mandorle e di un chilo di miele. Occorre sbucciare e tostare al forno le mandorle e metterle
successivamente sul fuoco in una casseruola
insieme al miele. Gli ingredienti si mescolano
di continuo finchè non si rapprendono bene.
Il composto si rovescia poi su un piano ben
umido e lo si taglia in base alla forma desiderata. Ricordiamo ancora la “cobaita”. La
ricetta prevede semi di sesamo, miele, zucchero
e mandorle ben tostate. Occorre sciogliere il
miele o lo zucchero in un tegame sul fuoco
e dopo unirci i semi di sesamo e le mandorle. L’impasto si mescola continuamente con
un cucchiaio di legno finchè all’ebollizione.
Quando il composto è amalgamato lo si versa
su di un piano umido e lo si spiana con
un mattarello altrettanto umido fino allo
spessore di un centimetro circa, quindi lo si
taglia a quadrati o a rombi. E poi ancora i
“nucatuli”, tipici biscotti ripieni natalizi, i
“mustazzola” , le frittelle, in dialetto denominate “sfinci”, che hanno il loro posto d’onore
nella cucina natalizia siciliana. Ad esempio, a
Sortino si ha l’abitudine di decorarle col miele
e gustarle proprio per il pranzo delle feste.
L’ “aranciata” è un antichissimo dolce
natalizio della Contea di Modica, dolce
che può esser preparato utilizzando scorze
d’arancia oppure, in alcune varianti, cedri,
limoni, mandarini e mandaranci. È un dolce
che si può gustare da solo oppure utilizzare
come decorazione per altri dolci. Occorre
sbollentare le scorze degli agrumi e lasciarle
macerare per un giorno, cambiando l’acqua più
volte. Le scorze vanno poi tagliate a strisce e
sgocciolate. A fuoco dolce occorre preparare
lo sciroppo con una pari quantità di zucchero ed acqua. Quando comincia a caramellare si uniscono le scorze e dopo cinque
minuti si rovescia tutto l’impasto su di una
superficie piana unta di olio di mandorla. Una
volta raffreddatesi, le scorze si conservano in
un barattolo da chiudere ermeticamente. E si
potrebbe continuare ancora ad elencare i tipici
e tradizionali dolci dell’isola: come dimenticare i dolcetti con fichi, offerti alla fine delle
novene natalizie e la “cassata”, dolce tipico
siciliano conosciuto in numerose varianti in
base alla ricorrenza in cui si prepara? Una
variante palermitana preparata per il Natale
richiede, come ingredienti, il pan di spagna,
la crema dei cannoli e la glassa di zucchero.
Meraviglie culinarie che fanno del Natale
un appuntamento annuale molto atteso!
Best Wishes for
the Holidays
from all of us at
Pamela Dorazio Dean
Associate Curator for Italian American History Western
Reserve Historical Society
Proprietors Margaret & Leonette Cicirella
&
The Kiss of Hands
Il Bacio delle Mani
In Little Italy
12014 Mayyel