https://www.piratinviaggio.it/tag/matera
“Città dei Sassi” perché così si chiamano i due rioni che compongono la città: Sasso Barisano, a nord, e Sasso Caveoso, a sud. Ma Matera è anche, insieme a Plovdiv, Capitale Europea della Cultura per l’anno 2019, nomina che ha provocato un aumento boom del 176% delle presenze turistiche negli ultimi sette anni, permettendo al comune lucano di ricevere l’attenzione internazionale che ha sempre meritato.
Sull’origine del nome, le ipotesi sono numerose. Secondo alcuni studiosi, Matera sarebbe stata anticamente chiamata dai greci Mateola, derivante da Mataia ole, ovvero "tutto vacuo". Il “tutto vacuo” a cui facevano riferimento i greci era chiaramente la Gravina, burrone attraversato da torrenti che costeggia i Sassi. Secondo altre fonti storiche, il nome Matera deriverebbe invece dalla radice mata, cioè “mucchio, cumulo di rocce”.
Ed è in questo "cumulo di rocce", passeggiando tra i Sassi materani, che si ha talvolta la sensazione di ritrovarsi in un presepe rupestre, in cui le abitazioni rocciose si accavallano l’una con l’altra, con pareti condivise e con soffitti che sono pavimenti e balconi che sono soffitti. Visitare Matera vuol dire passeggiare in un museo a cielo aperto: la piazza, la Fontana Ferdinandea, il Duomo e le chiese, e i viottoli che ti trasportano in un ininterrotto e tortuoso saliscendi tra tufo e instancabili artigiani.
Ma c'è anche una terza ipotesi sull'origine del nome; vi sono altri studiosi ancora che ritengono che il nome Matera derivi dal greco Metèreon: cielo stellato. Ed è forse quest’ultima ipotesi, per quanto, forse, la meno probabile, quella che riesce a esprimere appieno la magia di questa città: quando cala il sole e pennellate bluastre iniziano a colorare lo sfondo, luci piccine e calde iniziano a popolare, fioche, una dietro l’altra, le casette materane in un magico scenario che dura da diecimila anni.
Photos: Elizabeth Tobyn