ARTE, CULTURA, SPETTACOLO
Matera:
dai SassI
alle stelle
Puntiamo i riflettori sulla città dei Sassi, designata Capitale Europea della Cultura per il 2019. Matera vanta una lunghissima storia alle spalle. Questo nucleo urbano in Basilicata si colloca al terzo posto per le città più antiche del mondo, avendo resistito alle intemperie per oltre 10.000 anni.
Ciò che contraddistingue Matera sono i Sassi, grotte scavate nella roccia che fanno parte di una struttura architettonica senza eguali. Ci sono strade sopra le case, cimiteri sopra le chiese, poi cunicoli e cisterne al di sotto di tutto.
Il più recente capitolo nella storia di Matera tratta di una rinascita, dopo un periodo di abbandono. Nel corso dell’ultima ottantina di anni, Matera si è evoluta da ‘vergogna nazionale’ a ‘patrimonio mondiale’, un fiore all’occhiello dell’Italia meridionale.
Il secondo dopoguerra è stato un punto di rottura. I sassi millenari, che in quel periodo ospitavano famiglie insieme alle loro galline, capre, pecore, erano un focolaio di povertà e malattie. I bambini nati lì non avevano molte possibilità di sopravvivere, figurarsi di prosperare. La soluzione del governo (con il senno di poi, magari poco avveduta) è stato uno sfollamento forzato. Benché solo il 35% dei sassi siano stati giudicati pericolosi, il 100% sono stati evacuati di forza. La comunità è stata lacerata, e i sassi sono stati abbandonati a formare una città fantasma.
All’indomani dello sfollamento, alcune persone avrebbero voluto coprire i sassi con una colata di cemento, e ricominciare da zero come se non fossero mai esistiti. Altre, però, erano ferme nella convinzione che l'insediamento antico andasse preservato. Il poeta, e più tardi senatore, Carlo Levi, che aveva passato un anno in esilio in Basilicata, appoggiava gli sforzi di conservazione, credendo che i sassi fossero un patrimonio alla pari del Canal Grande di Venezia.
I lavori di conservazione hanno preso il via negli anni Ottanta, quando un gruppo di volontari si è dedicato a sistemare la città ormai decadente. Poi, nel 1993, i sassi sono stati ufficialmente accolti nel Patrimonio mondiale dell’UNESCO. Negli ultimi decenni, alcuni abitanti ci sono tornati: ben 3000 sassi sono adesso occupati. È con molto orgoglio che i materani si definiscono ‘trogloditi’, o cavernicoli.
E poi sono arrivati i turisti: niente in confronto all’afflusso che cala su Firenze e Venezia, ma sufficiente per infondere nuova vita alla città. Oggi, le case-grotte sono molto richieste su Airbnb, e ci sono anche molti ristoranti, discoteche e gallerie scavati nella roccia.
Questa è una storia che vede una città passare dalle stalle alle stelle: i sassi, in cui dormivano i poveri accanto al bestiame, stanno oggi rivitalizzando l’economia della regione. Con un lungo passato e un dinamico presente, ci si aspetta un futuro roseo per Matera, la meta del momento.