LA CIVETTA May 2015 | Page 74

le erbe dell'erasmus sono sempre piu verdi

Vorrei raccontarvi di una piazza genovese, che si chiama Piazza delle Erbe. Piazza delle Erbe – per voi probabilmente non ha alcun significato, invece per chi ha fatto l’Erasmus a Genova è il simbolo dell’intera esperienza. Se dovessero descrivere l’anno all’estero in una singola parola, tutti gli Erasmus genovesi ti risponderebbero nello stesso modo: Erbe. Era, è ancora e sarà per sempre il posto dove andare per gli Erasmus che non sanno cosa fare la notte:

“Raga, cosa facciamo stasera?”

“Boh, non lo so, prendiamo una birretta alle Erbe come al solito”

“Belin alle Erbe ancora? Dai, andiamo!”

Come piazza non ha niente di speciale, è un piccolo posto pieno di bar e gente, ma è proprio la gente che la rende speciale. Io lì ho fatto nuove amicizie, ho baciato ragazze, ho visto persone parlare, scherzare, vomitare. Ho bevuto troppo, ho bevuto poco, ho bevuto un cocktail di tequila e cocco. Tutto questo l’ho fatto a Piazza delle Erbe. Penso che sia la miglior piazza del mondo. La migliore del mio mondo, almeno.

Sto scrivendo con tristezza perché tra qualche giorno sarà già passato un anno da quando sono tornato da Genova. Ci tornerò di sicuro, giuro, però temo che non sarà lo stesso: Le Erbe sarà piena di gente, ovvio, ma purtroppo non la mia gente. Sarò una versione di Jay Gatsby, che cerca di ricostruire il passato, anche se, o forse proprio perché è impossibile.

È un po’ strano, ma secondo me l’origine della mia tristezza è il fatto che l’Erasmus è stato un periodo della mia vita così importante, ed è normale che io senta il bisogno di tornarci. E come mi ha detto un amico, alle Erbe naturalmente, l’Erasmus è un’esperienza bellissima con un solo aspetto negativo: finisce.

by ollie aston

dai nostri inviati

Penso che sia la miglior piazza del mondo.

La migliore del mio mondo, almeno.

Photography: Rebecca Seigel - flickr