LA CIVETTA December 2019 | Page 69

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Il clima attuale di razzismo nel calcio italiano è lungi dall’essere progressista; anzi, in tempi recenti la situazione è peggiorata drasticamente. Questo grave problema è, ormai, sotto gli occhi di tutti: ci sono diverse storie che hanno raggiunto i media, come il trattamento riservato all’attaccante nero dell’Inter, Romelu Lukaku, che è stato l’acquisto più costoso fatto fino ad ora dalla società (80 milioni di euro).

A settembre, in una partita contro il Cagliari, Lukaku è stato vittima di cori razzisti dopo aver segnato il gol della vittoria sul 2-1. I sostenitori del Cagliari hanno simulato versi di scimmie diretti a Lukaku, il che è inequivocabilmente ingiusto e imperdonabile. Ciò che è accaduto successivamente, però, è stato ancor più assurdo: i tifosi Nerazzurri (soprannome che richiama i colori della società interista) hanno scritto un messaggio pubblico a Lukaku in cui sostengono che la tifoseria del Cagliari ha voluto mostrare al calciatore una forma di "rispetto" intonando cori contro di lui. I tifosi italiani, secondo loro, non sono razzisti: questo episodio sarebbe stato semplicemente una reazione allo svantaggio competitivo e altro non dimostrerebbe che il timore per la bravura dell’attaccante.

Benchè il presidente della Fifa, Gianni Infantino, abbia esortato le autorità calcistiche italiane a punire i razzisti, questa è chiaramente una soluzione a breve termine. Sarebbe più opportuno affrontare il problema alla radice, magari introducendo un programma educativo nelle scuole affinché le nuove generazioni non commettano gli stessi errori delle precedenti. Questo non renderebbe più tollerante il solo ambiente dello sport, ma la società italiana nella sua interezza.

Incidenti del genere non hanno esclusivamente luogo nella Seria A. Un nuovo studio rivela che il razzismo è diffuso anche nel calcio a livello giovanile: persino ragazzini di 12 anni sono vittime di episodi razzisti da parte di avversari e spettatori. Questo dimostra che il problema del razzismo è profondamente radicato in tutti gli aspetti del calcio italiano e che il processo per debellarlo sembra essere impegnativo e lungo.

Source: Flickr/Wshjackson