LA CIVETTA December 2019 | Page 45

All’entrata, una tenda che ricorda un po’ un sipario: basta scostarla per trovarsi al cospetto della prima opera, Brama Renaissance di Robert Gligorov, una spettacolare – per grandezza e significato – anteprima di quello che Paratissima ha in serbo per i suoi ospiti. Da qui si ha accesso a tutte le sale, ognuna con un diverso progetto espositivo: visitandole si ha la sensazione di compiere un vero e proprio percorso nell’universo dell’arte. Sguardo dopo sguardo, ogni opera è un tassello che compone il puzzle del multiverso.

Il nostro viaggio è terminato nella torre dedicata a Ph.ocus, la sezione curata da Laura Tota che presenta le opere di 35 fotografi, interpreti del tema Horizons of Today. Qui, Paratissima si fa specchio della fotografia contemporanea con l’obiettivo di indagarne i confini attuali e i possibili scenari futuri. Chi entra in Ph.ocus accede a un mondo nuovo, inesplorato, singolare e soggettivo: le opere stesse comunicano con lo spettatore, annientando la distinzione binaria tra osservatore e osservato. Noi Civette ci siamo sentite osservate, in particolare, da alcune fotografie esposte nell’ultima sala: è qui che trova espressione il microcosmo di Era Enesi, una ragazza di 26 anni i cui occhi sono teleobiettivi che scrutano in profondità per catturare l’anima degli oggetti della sua visione. Sarà per il suo nome, che in italiano significa vento, Era dà la sensazione di essere leggera e impetuosa allo stesso tempo, di posare lo sguardo fluttuando qua e là, in cerca di ispirazione. Una volta trovata, si scatena la tempesta delle sue emozioni.

ARTE E CULTURA

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All images: Antonio Carriero