LA CIVETTA December 2014 | Page 37

Il Giorno Della Civetta di Leonardo Sciascia è un romanzo poliziesco che tratta della mafia in Sicilia. In quest’opera, scritta nel 1960, l'uso della lingua mostra la disuguaglianza radicata nelle tradizioni nella società siciliana , la sua corruzione, e anche l'intrigo politico. Infatti, Sciascia usa la tecnica stilistica delle voci anonime per sottolineare le implicazioni politiche. Per di più, non sapendo i nomi delle persone che parlano, dobbiamo dedurli dal contesto, e questo si aggiunge al sentimento di confusione e di intrigo politico che caratterizza la trama. Mi sembra che questa tecnica sia utilizzata volutamente così da fare in modo che i lettori non abbiano più informazioni sul caso del Capitano Bellodi (il poliziotto che fa indagini sul caso della morte di Salvatore Colasberna), rendendoci tanto confusi e impotenti quanto lui, nonostante il vantaggio di poter 'intercettare' le conversazioni fra persone sconosciute.

"Il Capitano Bellodi sta cacciando il naso negli appalti" dice una voce anonima, probabilmente un mafioso ad a un politico, mostrando l'idea che la criminalità lavora gomito a gomito colla politica in questa società. Infatti Bellodi indaga sugli appalti procurati e controllati dalla mafia, e quindi dai politici, incluso l'onorevole Livigni e il Ministro Mancuso. Perciò, proprio come il capitano Bellodi, noi lettori proviamo un sentimento di frustrazione dato che non possiamo cambiare la situazione. E anche se Sciascia si dipinge come un protettore della mafia a causa degli interessi finanziari, possiamo vedere chiaramente come egli voglia mostrare la corruzione intrinseca nel sistema.

Pure la descrizione della società tradizionale siciliana è importante nel libro perché rappresenta l'ingiustizia. Il confidente di Bellodi, il Parinieddu, descrive la legge come un "filo spinato" che separa e sfrutta i poveri, ma protegge e aiuta i galantuomini, i cosiddetti uomini di rispetto, e paragona la paura con un cane che "mordeva...nel cuore". Da queste parole possiamo capire che la legge in Sicilia non aiuta le persone impotenti, ma invece esaspera la situazione e, a causa della sua associazione colla polizia, possiamo prevedere che Parrinieddu morirà. Con questa metafora, Sciascia crea una sovversione del genere; normalmente nei libri polizieschi, il commissario fa parte della società e il criminale è un fuorilegge ma in questo romanzo avviene il contrario; la società è squilibrata poiché la mafia è la società, e non vuole che un "settentrionale" vada in Sicilia e cambi lo status quo. Quindi Bellodi è un estraneo. Per di più poiché i paesani non vogliono rompere l'omertà, Bellodi non può far niente per cambiare la situazione. Dunque la società siciliana è ingiusta per due ragioni: la prima è che non protegge coloro che sono vulnerabili, e la seconda è che non contribuisce a migliorare la situazione poiché non aiuta la legge a causa della paura della mafia e di rompere la tradizione.

Riassumendo, Leonardo Sciascia usa il linguaggio per rivelare la corruzione nella politica e nella società siciliana. Utilizzando diverse tecniche letterarie Sciascia ci illustra quest'iniquità e questa corruzione, che è radicata nel cuore del governo italiano.

Joel Dwek

IL GIORNO DELLA CIVETTA

di Leonardo Sciascia

LINGUA

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