LA CIVETTA - April 2020 | Page 59

Anche il Castello Aragonese è considerato simbolo della città. Benché sia conosciuto come “aragonese” – si parla quindi di dominazione spagnola nel XIV secolo – ha origini ben più antiche. Si erge su una collina, non più visibile dato lo sviluppo della città nel corso dei secoli, e costituisce solo una piccola parte di una fortificazione costruita in passato a scopo difensivo, con mura che arrivavano fino al porto. Negli anni, le attività di scavo hanno fatto capire che al di sotto dell’attuale tessuto urbano si nascondono tantissimi siti archeologici, con aree sacre, terme e varie testimonianze della presenza di una necropoli.

A Reggio troviamo anche il Museo Nazionale della Magna Grecia, qui sono conservati i Bronzi di Riace, considerati tra i capolavori scultorei più significativi dell'arte greca, databili al V secolo a.C. e ritrovati nelle acque di Riace, in provincia di Reggio Calabria. Non ci sono ancora informazioni certe su chi sia l’artista ad averli realizzati. Anche qui un pullulare di influssi provenienti dalla Grecia: sono state fatte tantissime ricerche su chi davvero rappresentino i due Bronzi e, scartata l’ipotesi che si tratti di atleti o personaggi storici, si sta consolidando l’idea che rappresentino piuttosto i due protagonisti dei Sette contro Tebe, i fratelli mitologici Eteocle e Polinice figli di Edipo.

Ciò che non può sfuggire è infine il Duomo, nonostante i numerosi problemi successivi ai due catastrofici terremoti che hanno scosso la città nel 1783 e nel 1908. All’interno si trova un cimelio misterioso: una colonna bruciata sulla parte superiore. La leggenda narra che, durante il suo viaggio di evangelizzazione, San Paolo abbia fatto tappa a Reggio Calabria, una città nel pieno dei festeggiamenti per la dea a cui era dedicato il tempio, con riti, danze e sacrifici. L'apostolo chiese di poter predicare agli abitanti, gli fu consentito di parlare ma a una condizione: il tempo a disposizione sarebbe stato scandito da una candela posta sopra una colonna rotta del tempio. Paolo cominciò la sua predicazione, ma una volta spenta la candela,

fu la colonna ad iniziare a consumarsi risplendendo di luce e permettendo così all’apostolo di continuare a predicare. Del passaggio di Paolo da Reggio se ne parla anche in uno dei libri della Bibbia!

Tropea e le sue cipolle

Le migliori cipolle d’Italia a quanto pare sono calabresi: in pochi lo sanno, ma le cosiddette cipolle di Tropea, vengono proprio dalla piccola cittadina in provincia di Vibo Valentia. Situata sulla costa tirrenica, procedendo verso nord, Tropea si sviluppa su due livelli: la parte superiore dove troviamo la maggior parte della popolazione, e la parte inferiore, la Marina. Essendo costruita su una roccia a picco sul mare, il piccolo paese è diventato una vera e propria terrazza il cui paesaggio sono le infinite acque cristalline. Secondo la leggenda, sembra sia stato Ercole di ritorno dallo Stretto di Gibilterra – le famose “Colonne d’Ercole” – a fondare la città. Nella Marina spicca poi un promontorio di tufo, roccia sedimentaria di origine vulcanica, in cima al quale troviamo il Santuario di Santa Maria dell’Isola.

VIAGGI

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Duomo

Tropea

Images: Anna Polimeni