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Si puo' dire che il successo sia fondato sul talento e sulla dedizione. Cosa pensi sia piu' importante? Ma soprattutto, nel tuo caso specifico, cosa ha avuto piu' rilevanza nel tuo percorso?
Secondo me, e nel mio caso anche, al talento bisogna aggiungere molte ore di sacrificio. Soltanto il talento non basta perché qualsiasi atleta, può essere bravo finché vuole, ma se sta tutto il giorno a poltrire sul divano, arriverà un altro pilota con meno talento ma con molta più determinazione e lo supererà. Diciamo che un successo è costituito al 90% di dedizione e al 10% di talento. Son convinto che un atleta, anche senza talento ma con veramente molta motivazione, può raggiungere degli ottimi traguardi.
Tanti sforzi, vari infortuni, ma alla fine ce l’hai fatta: il sogno si e' avverato e ti sei laureato Campione del Mondo Enduro Junior a settembre del 2018. Parlaci di questo momento: immaginavi che un giorno saresti arrivato cosi' in alto? Descrivici le sensazioni che hai provato quando hai tagliato quel traguardo.
Me l’avessero detto che un giorno sarei diventato Campione del Mondo, non ci avrei mai creduto. E anche per tutto il 2018, fino a un secondo prima di tagliare il traguardo, non ci credevo e non riuscivo a realizzarlo. Anzi, è stato più bello arrivarci proprio perché è stato un traguardo costruito in moltissimi anni di duro lavoro e di difficoltà, oltre alle belle soddisfazioni. Però, come tutte le cose, è tanto bello il momento in cui raggiungi un qualcosa, ma nel momento stesso in cui hai conquistato il tuo obiettivo, pensi subito a cosa viene dopo, almeno nel mio caso. Sicuramente, non posso negarlo, è stato uno dei momenti più felici della mia vita, un sogno che si realizzava, però adesso sono ancora più spinto per cercare di vincere altri campionati e spero di vincerne il più possibile.
Come tutte le persone che hanno successo, sicuramente avrai bisogno di qualcuno che ti aiuti nel tuo percorso, qualcuno che faccia il tifo per te. Chi ti e' stato piu' vicino durante la tua carriera? A chi pensi di dover dire “grazie”?
In primis, sicuramente ai miei genitori perché loro sono stati i primi in assoluto a credere in me e a portarmi in giro per l’Italia e per l’Europa, sacrificando non la loro vita ma buona parte, per svariati anni. Senza di loro non sarei mai arrivato dove sono arrivato ora. Inoltre, devo dire grazie ad alcune persone che durante la mia carriera mi hanno aiutato come Jarno Boano, che nel 2016 mi ha dato l’opportunità di partecipare a un Mondiale di Enduro per la prima volta nel suo team e poi mi ha fornito i mezzi e l’esperienza necessari per riuscire ad arrivare a vincere un Campionato del Mondo. Oltre a loro, sicuramente devo ringraziare la mia fidanzata perché mi sostiene al 100%, vive la sua vita in base ai miei impegni e cerca di aiutarmi il più possibile.
Per quanto riguarda il tuo mondo, quello dell’Enduro, hai ottenuto il titolo piu'
importante che potessi raggiungere nella tua categoria di allora. Il sogno si e' avverato e il cassetto che lo conteneva e' rimasto vuoto. O forse no: come tutte le persone ambiziose, sicuramente di obiettivi ne hai tanti. Parlaci del tuo prossimo traguardo, qual e' il tuo sogno, oggi?
Dopo il 2018, finito l’anno, sono passato con una nuova squadra, una nuova moto e anche in una nuova categoria: sono andato a correre sempre nel Campionato del Mondo e negli Assoluti d’Italia, ma nei senior, cioè la massima categoria che c’è. Quindi nel 2019, la mia più grande sfida era quella di riuscire ad essere competitivo, ad essere lì davanti con gli altri, partendo di nuovo da zero. Perché diciamo che abituarsi a una nuova moto e a lavorare con persone che non si conoscono richiede tempo. Anche stavolta però è andata bene perché comunque sono riuscito a finire secondo assoluto nel Campionato Italiano Assoluti d’Italia e primo degli italiani, solamente dietro a un pilota inglese, Brad Freeman, che poi ha vinto anche il Campionato del Mondo di categoria assoluta. E poi sono finito terzo nel Campionato del Mondo della mia categoria. Quindi sono comunque molto soddisfatto anche del 2019. Adesso, con un anno di esperienza alle spalle, sono pronto a partire per il 2020 (sperando che ci sarà una stagione, a causa di questo Coronavirus) e a mettermi in gioco per cercare di potare la mia moto, che è la Sherco SE-F 300 Factory, al massimo splendore per poter vincere un altro Campionato del Mondo.'
Si puo' dire che, a prescindere dal tuo futuro, che siamo sicuri ti regalera' soddisfazioni sempre nuove, tu fai parte di quelle persone talentuose che alla fine “ce l’hanno fatta”. Cosa consiglieresti a un giovane che volesse inseguire il proprio sogno di sportivo? E, in particolare, cosa diresti a un ragazzo che volesse affacciarsi al mondo dell’Enduro?
Innanzitutto, se ce l’ho fatta io, ce la può fare chiunque. Perché non ho niente di diverso da nessun’altra persona, sono uguale a tutti gli altri. In più, la zona da dove vengo io (cioè un paesino della provincia di Cuneo chiamato Lesegno) è veramente lontana dal mondo del fuoristrada e delle moto. Ma nonostante questo tipo di problematica, con molta voglia di lavorare si può arrivare veramente a raggiungere grandissimi obiettivi che per molte persone magari sarebbero impensabili o addirittura inimmaginabili. Il consiglio che mi sento di dare è che se te lo senti dentro, se senti di avere un determinato potenziale, devi fare tutto quello che puoi per riuscire a esprimerti al meglio e far vedere a tutti quanto vali. Sicuramente è importante riuscire a non prendersi troppo sul serio: bisogna sempre divertirsi. Perché comunque è un attimo far passare la passione e arrivare addirittura ad odiare il proprio sport o la propria attività.