Così Paolo de Stefano su ‘’The Rolling Stones’’ conclude la sua recensione di The New Pope di Paolo Sorrentino. Inutile soffermarsi sulla trama, chi conosce Sorrentino sa che non è quella la ragione che spinge lo spettatore a vedere i suoi film, sebbene questa volta anche la trama sia più sviluppata. Infatti, la narrazione è quasi tutta poggiata sulle spalle di un bravissimo John Malkovich, nei panni di Sir John Brannox, nuovo papa eletto al posto di Pio XIII (Jude Law) che giace da mesi in un misterioso coma. Un nuovo papa quindi, ma con una personalità non meno complessa e paradossale di quella del bellissimo ed estroverso pontefice tutto sguardo glaciale e sigarette. Oltre ad un nuovo papa dal passato enigmatico, tuttavia, il Vaticano deve gestire il vecchio problema della pedofilia ed altri nuovi, crescenti problemi come l’estremismo islamico e quello cattolico, che si manifesta nel fanatismo dei seguaci del papa dormiente, attaccati al suo respiro trasmesso in radio notte e giorno.
"Paolo Sorrentino, puntata dopo puntata, ci dimostra che non importa quanto apparentemente sconnesso o inconcludente possa essere il plot della tua serie, in questa fase calante dell’Età dell’oro della televisione: quello che conta è che tu abbia un’ottima direzione della fotografia, una colonna sonora non originale di livello e, soprattutto, un pubblico capace di fare i necessari collegamenti ipertestuali. Oppure, in assenza dell’ultimo dei precedenti requisiti, un pubblico pagante Sky."
ARTE E CULTURA
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