LA CIVETTA - April 2020 | Page 21

politica

h.11.45

Un quarto alle dodici quando l’ospite d’onore sale sul palco. Sarà l’impermeabile giallo, sarà che la sua figura ormai è il simbolo della speranza, ma il pubblico si accende alla vista di quella giovane donna che, instancabilmente, si ribella da più di ottanta settimane. E il suo messaggio è sempre potente. Ci parla di quando la sua generazione sarà adulta e guardandosi indietro si chiederà cosa si è fatto qui ed ora. È convinta che questo sia il momento di non restare più a guardare il nostro mondo che va in fiamme, perché le persone ne stanno già patendo le conseguenze e perché l’attivismo funziona, quindi dobbiamo agire. E se ci guardiamo alle spalle possiamo notare che ogni grande cambiamento è venuto dalle persone, perché è lì che risiede la vera forza. Ancora una volta fa appello alle forze politiche mondiali che si comportano come bambini, nascondono lo sporco sotto il tappeto e lasciano che a pulire per loro siamo noi giovani. E lei lo sa che non è giusto, ma sa anche che, nonostante le belle parole, quasi nulla è stato fatto fin ora, quindi tocca alle generazioni future il compito di assicurarsi un domani. E lo si può fare con la partecipazione, con piccoli trionfi che possono però portare a grandi conseguenze. Infine, Greta porta ancora l’esempio dell’espansione dell’aeroporto elogiando le potenzialità dell’attivismo, prima che la marcia abbia ufficialmente inizio.

Greta, Greta, GReta!

"Siamo stati traditi da

coloro che sono al potere,

ci stanno deludendo Ma noi

non ci tireremo indietro.

E se si sentono minacciati da questo,

allora ho una bruttissima notizia per loro:

non staremo in silenzio, perche'

il cambiamento sta arrivando,

che gli piaccia o no!

Grazie a tutti e ora…

marciamo!"

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Lia Colombo

Photo by Jeremy Fellel on Flickr