politica
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h.10.00
È il 27 febbraio. Sono appena le dieci ma i Bristolians sono già attivi. C’è una strana tensione nell’aria, un’energia positiva che riempie le ripide strade della città. Ci sono ragazzi con le guance rigate di verde e bambine che sfoggiano fiere le loro trecce e gli appariscenti impermeabili gialli. È venerdì e ormai tutti già sanno che è sinonimo di protesta.
Ma oggi è diverso, oggi è speciale, oggi qualcuno è venuto a trovarci.
Fiumi di gente che si riversa verso gli ampi giardini di College Green armati di striscioni, cartelloni, altoparlanti, ma soprattutto positività.
E non importa che il termometro sia vicino allo zero o che la pioggia e il vento non risparmino neanche questo giorno così importante, perché Bristol è in fermento e niente e nessuno può fermare la sua frenesia. Infangati fino alle ginocchia, pattinando nel pantano, grandi e piccini si accalcano ad aspettare ed accogliere la personificazione del cambiamento, della positività e dell’attivismo: la piccola grande Greta Thunberg
Be better, follow Greta,
be better, follow Greta!
h.10.15
Sono da poco passate le dieci ma i cittadini già accendono i motori cantando insieme, unendo le loro voci ad acclamare un desiderio comune. Le si provano tutte per combattere il freddo e l’attesa: gli organizzatori intrattengono il pubblico e, a suon di “Head, shoulders knees and toes”, “Chicken dance”, “If you are happy hand you know it”, riscaldano l’atmosfera.
We are unstoppable,
another world is
possible!
La volta in cui Greta e' venuta a trovarci