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associati? Scegliere di non scegliere? Oppure affidarsi al candidato-presidente più
credibile chiedendo di essere presente e partecipe alla realizzazione di almeno
parte del programma? Mentre il presidente Bort di Confcommercio ha ritenuto
sufficiente il recepimento del programma, non dando quindi ai propri associati
alcuna indicazione di voto, il presidente Lombardini di Confesercenti, e più ancora lo scrivente, hanno immaginato un percorso diverso.
Roberto De Laurentis
Presidente dell’Associazione
Artigiani e Piccole Imprese della
Provincia di Trento.
Le nostre imprese devono pesare, devono contare perché sono il presente e, ancora più, il futuro di questa terra. Devono trovare, nel governo provinciale, un
interlocutore attento alle loro esigenze, disponibile ad ascoltare la loro voce,
pronto a dare risposte vere, veloci, efficaci. Per tali motivi io vorrei vedere seduto, tra i banchi della Giunta e del prossimo Consiglio provinciale, qualche artigiana/artigiano o rappresentante della piccola impresa. Qualcuno che sia diverso
dagli attuali, troppi dipendenti pubblici in aspettativa chiamati a legiferare su
argomenti che talvolta non conoscono ed a trattare temi che, per DNA, non appartengono loro.
Mai come questa volta, dunque, ritengo sia necessario un voto utile, oltre l’appartenenza politico-partitica, mirato a scegliere la persona. Mai come questa volta ritengo necessaria una scelta di campo poiché, come accaduto finora, non è credibile chi arriva dopo correndo in soccorso al vincitore. Mai come questa volta ho
dovuto lasciare in disparte il cuore ed i sentimenti personali per scegliere, con la
testa, ciò che credo più conveniente per le nostre imprese. Ne abbiamo troppe in
d ifficoltà perché io possa dare la precedenza alle offerte di un mio ruolo in politica. Ne abbiamo troppe a rischio-chiusura per giocare a chi le difende, a parole,
cercando poi una facile collocazione, nei fatti, in questo o nell’altro schieramento. Ne abbiamo troppe da tutelare per non scontentare qualche associato. Ma preferisco una contestazione alla scelta piuttosto che frasi del tipo “ma co sa fa l’Associazione per me e per la mia impresa?”. Adesso qualcosa l’Associazione fa.
Poiché penso che la battaglia elettorale sia circoscritta al duo Rossi-Mosna, con gli
altri candidati a fare da contorno, desidero fare sapere al lettore, senza ipocrisie, dove mi schiererò. Con Rossi e con la sua coalizione. Che ha dichiarato e preso l’impegno (già adesso con alcune scelte: detrazioni IRAP, supporto ai concordati in continuità, ruolo del maestro artigiano, rimodulazione dell’Agenzia del Lavoro, etc..) a
realizzare alcuni punti del nostro programma. E non con Mosna, candidato-presidente con data di scadenza. Che se non vincente, per sua ammissione, tornerà a fare l’imprenditore una volta finito il compito di dare parvenza di novità ad una coalizione, già vecchia e già vista negli elementi costitutivi, nata da una diatriba
personale. Alla quale non è certo sufficiente una pennellata di Viola per diventare
il centrodestra. Alla quale non è certo sufficiente un’adesione incondizionata al nostro programma per essere credibile. Soprattutto quando chi si rivolge a te non fa
la domanda “quale Trentino vuoi e cosa vuoi per le tue imprese?” ma, credendoti
uno di loro, semplicemente chiede “cosa vuoi tu?”. Nel ricordare le parole di Marco
Tullio Cicero ????q??????????????????????????????????e????????????????????t??)?????????????????????????????()????1a%X()8????()=?????????()??e????????((?((