editoriale
Baracca
e burattini.
di Roberto De Laurentis
S
e volete prendervi la briga di cercare nel vocabolario della lingua italiana l’espressione chiudere baracca e burattini troverete che il significato è quello di “piantare in asso ogni cosa, abbandonare tutto, non volerne sapere più nulla”. Inoltre il vocabolario chiarisce che, derivando l’espressione dalla commedia dell’arte, il termine baracca va letto come “teatrino dei
burattini” in cui il personaggio del servo semplice e goffo – impegnato a setacciare la farina
con lo strumento chiamato buratto – assume, appunto, il nome di burattino.
La premessa è dovuta per poter mettere nero su bianco – ammesso interessi il lettore – la mia
opinione sulla vicenda Mariani. La Mariani è un’azienda nata nel 1988 a Tiarno di Sopra, occupa
oggi 150 persone (come riporta il sito internet dell’impresa), appartiene ad un gruppo bresciano
con la casa-madre a Rezzato, ha rappresentato e rappresenta un importante riferimento economico per tutta la Valle di Ledro. In questi mesi, sui giornali e sulle televisioni locali, abbiamo assistito ad una successione di molte chiacchiere e di pochi fatti conclusasi non nel classico finale
all’italiana, quello noto dei tarallucci e vino, ma piuttosto – con buona pace dell’autonomia –
nel classico fina H[H