L' Artigianato Novembre 2013 | Page 34

associazione intesa La riforma degli ammortizzatori sociali in Provincia di Trento Si è chiuso lo scorso 14 ottobre l’iter iniziato il 30 novembre 2009, sottoscrivendo, da parte del Presidente Pacher, un’intesa con il Ministero del Lavoro. di Ennio Bordato Responsabile Area Politica del Lavoro e Contrattazione L o scorso 14 ottobre il Presidente Pacher ha sottoscritto l’intesa con il Ministero del Lavoro sulla delega relativa agli ammortizzatori sociali provinciali. Si chiude con questo atto formale l’iter iniziato il 30 novembre 2009 con l’ormai famoso “Accordo di Milano” fra l’allora Presidente Dellai e i Ministri Calderoli e Tremonti “Revisione ordinamento finanziario delle Province autonome di Trento e di Bolzano e della Regione autonoma Trentino - Alto Adige”. L’intesa prevedeva due capitoli assolutamente innovativi anche per la nostra ampia autonomia: le competenze alla Provincia su Università e su ammortizzatori sociali. Sull’Università sono state «delegate alla Provincia Autonoma di Trento […] nel rispetto dell’articolo 33 della Costituzione e dei principi fondamentali della legislazione statale in materia, le funzioni esercitate dallo Stato relativamente all’Università degli Studi di Trento, compreso il relativo finanziamento». Mentre in materia di lavoro l’accordo prefigurava una delega assolutamente innovativa e responsabile laddove venivano altresì «delegate alle Province autonome di Trento e di Bolzano le funzioni di gestione degli ammortizzatori sociali, ivi compresa la possibilità di avvalersi dell’Inps sulla base di accordi con quest’ultimo. Le predette Province autonome possono regolare la materia sulla base dei principi della legislazione statale, con particolare riguardo ai criteri di accesso, utilizzando risorse aggiuntive del proprio bilancio, senza oneri a carico dello Stato […]». Questo significa che a carico del bilancio provinciale vi saranno le sole quote aggiuntive di quanto l’attuale sistema Inps eroga nelle varie fattispecie di ammortizzatori sociali. Disoccupazione al massimo storico: senza lavoro in aumento del 18,1% occupati di 27mila unità rispetto ad aprile e di 387mila persone su base annua. Tra questi, i ragazzi (15-24 anni) in cerca di lavoro sono 647mila (il 10,7% della popolazione in questa fascia d’età): il tasso di disoccupazione giovanile resta oltre il livello di guardia, ma rispetto ad aprile è calato di 1,3 punti percentuali al 38,5%. Su base annua, invece, si registra un incremento di 2,9 punti. Sempre a maggio, l’Istituto di statistica ha rilevato un calo degli occupati di 27mila unità rispetto ad aprile e di 387mila persone su base annua. Il tasso di inattività si attesta al 36,1%, in diminuzione di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,3 punti su base annua. Tornando al dato generale, il tasso di disoccupazione è in aumento di 0,2 punti percentuali rispetto ad aprile e di 1,8 punti nei dodici mesi. Nel dettaglio il tasso di disoccupazione maschile, pari all’11,5%, raggiunge il valore più alto dall’inizio delle serie storiche, anche di quelle trimestrali (1977). In aumento risulta anche Il tasso dei senza lavoro vola a maggio al 12,2%: mai così alto dal 1977. Sul fronte dei giovani si registra un calo su base mensile di 1,3 punti rispetto ad aprile, ma l’incremento sul 2012 è di 2,9 punti. Senza impiego 3 milioni e 140mila persone Vola la disoccupazione che a maggio ha fissato un nuovo massimo storico con il tasso salito al 12,2%. Secondo l’Istat si tratta del picco più alto sia dalle serie mensili (gennaio 2004) che da quelle trimestrali, avviate nel primo trimestre 1977, cioè 36 anni fa. A maggio i senza lavoro sono 56mila in più rispetto ad aprile e 480mila in più sul 2012 con un saldo drammatico arrivato a 3 milioni e 140mila: una crescita che riguarda sia gli uomini, sia le donne. Sempre a maggio, l’Istituto di statistica ha rilevato un calo degli 32 l’Artigianato Anno LXIV N. 11 Novembre 2013 Gli ammortizzatori sociali Con l’espressione ammortizzatori sociali si fa riferimento a un complesso di norme, sinora solo nazionali, finalizzate al sostegno del reddito di coloro che si trovano involontariamente in una situazione di disoccupazione. Una fra tutte la Cassa Integrazione