associazione
pagamenti
Tempi
di pagamento
I risultati dell’Osservatorio di Confartigianato: è sempre emergenza crediti
insoluti, poco rispettata la legge sui tempi di pagamento. I privati sono
peggiori pagatori rispetto alla Pa.
di Ufficio Studi Confartigianato
I
risultati del monitoraggio segnalati dal Presidente di Confartigianato Merletti durante un
incontro con il Vicepresidente della Commissione Ue Antonio Tajani.
La legge sui tempi di pagamento in vigore dall’1
gennaio 2013 stenta a essere rispettata dai committenti pubblici e privati. Lo confermano le segnalazioni di
artigiani e piccoli imprenditori all’Osservatorio attivato il 31 gennaio 2013 da Confartigianato e visibile sul
sito della Confederazione (www.confartigianato.it).
Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio di Confartigianato soltanto il 13,4% degli imprenditori rileva
che i tempi di pagamento della Pubblica amministrazione si sono accorciati, mentre il 68,7% li considera
invariati e il 17,9% segnala che si sono addirittura allungati.
Il fenomeno dei ritardati pagamenti si è aggravato
nelle transazioni commerciali tra privati, dove si concentra l’87,5% dei crediti insoluti a danno degli artigiani. Il 36,6% dei piccoli imprenditori dichiara che
i tempi di pagamento dei privati si sono allungati, a
fronte del 50% che non ha rilevato cambiamenti,
mentre solo il 13,9% segnala una diminuzione dei
tempi per veder saldate le fatture.
28 l’Artigianato
Anno LXIV
N. 11
Novembre 2013
Dall’Osservatorio emerge poi che oltre il 50% dei
debiti della Pubblica amministrazione verso le piccole imprese è fatto da crediti di modesta entità, fino a
2mila euro, e soltanto il 3,6% dei crediti supera i
50mila euro, a dimostrazione della complessità amministrativa e farraginosità delle procedure.
Il dato cambia nei crediti verso altre imprese private: la quota di debiti fino a 2mila euro riguarda il
22,3% delle imprese creditrici, mentre i debiti fino a
50mila euro riguardano il 25% degli imprenditori.
«A otto mesi dall’entrata in vigore – ha sottolineato il Presidente Merletti – l’applicazione delle
nuove norme in Italia risulta ancora scarsa e, addirittura, il fenomeno dei crediti insoluti è peggiorato
nei rapporti tra privati. Per quanto riguarda i debiti
della Pa subiamo gli effetti di un sistema di regole e
procedure, soprattutto per l’esigenza di tenere i conti pubblici sotto controllo, che ha frenato l’efficienza amministrativa dei processi di pagamento, fino a
produrre debiti arretrati che superano la cifra di 91
miliardi». «Tra le cause dei debiti dei privati – ha aggiunto Merletti – vi sono le inefficienze della giustizia civile, che rendono conveniente essere cattivi
pagatori».