associazione
camera di commercio di trento
quindi del 31,7%, e si evidenzia per un impegno più
consistente, come naturale, il settore dell’autotrasporto merci.
Infine 352 euro per addetto hanno interessato i
mobili e macchine per ufficio nel 2012 contro i 574
del 2011 (-38,7%).
Gli investimenti immateriali
Gli investimenti immateriali realizzati nel corso
del 2012 sono ammontati a 980 euro per addetto.
Le priorità d’intervento delle imprese considerate
sono state l’informatica e software con 307 euro per addetto, la ricerca e sviluppo (con 246 euro) e il marketing
(con 147 euro), mentre alla voce “altro” sono andati
242 euro.
La formazione del personale e l’organizzazione
del lavoro sono considerati campi d’intervento di
minor rilievo.
Nel 2011 l’intervento complessivo era ammontato a 1.125 euro per addetto e vi è stata quindi una riduzione nell’ultimo anno del 12,9% che ha riguardato in particolare la voce “marketing”.
La finalizzazione degli investimenti
Per quanto riguarda gli effetti attesi dagli interventi
realizzati e rammentando che erano possibili anche
più segnalazioni, la ricerca della competitività da parte
delle imprese trentine coinvolte dall’indagine si è indirizzata in primo luogo al miglioramento di alcune
qualità rilevanti dei prodotti esistenti (21,6%) e all’introduzione di innovazioni organizzative (18,7% di risposte). Seguono, per frequenza, l’ampliamento della
capacità produttiva (18,5%) e il miglioramento della
flessibilità dei processi produttivi (16,4%).
La pubblicazione “Le inchieste congiunturali sugli
investimenti 2011-2012”, curata dall’Ufficio Studi e
Ricerche della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Trento, è scaricabile dal sito
istituzionale all’indirizzo http://www.tn.camcom.it/
HomePage/SistemaCamerale/LaCciaaTrento/Uffici
SediOrganizzazione/AreeUfficiCompetenze/Area4Promo
zioneESviluppo/UfficioStudiRicerche/Pubblicazionidel
ServizioStudieRicerche/PubblicazioniInvestimenti.htm
Trento, 4 ottobre 2013
Fondo di rotazione per il credito
alle imprese: approvate
disposizioni e convenzione
Il ricorso al credito
In quest’ultima indagine, così come in quella dello
scorso anno, sono state poste alle aziende anche alcune domande di approfondimento sui rapporti con il
sistema creditizio, che è stato costretto, in questa fase
di crisi, a rivedere la propria operatività in considerazione dei maggiori rischi nell’erogazione dei prestiti
alle aziende. A questa parte integrativa del questionario hanno risposto 251 imprese.
Le decisioni sull’entità degli investimenti delle imprese sono state condizionate in primo luogo dall’andamento e dalle prospettive della propria situazione
aziendale (47,2%), ma anche in maniera rilevante
dall’incertezza sulle prospettive generali dell’economia (39,1%), mentre il 13,6% ha indicato anche altri
motivi, come la necessità di completare piani d’intervento già avviati e la necessità di apportare significative innovazioni, non prorogabili, nei prodotti e negli
impianti.
16 l’Artigianato
Il 33,3% delle imprese afferma di non aver sperimentato delle difficoltà superiori alla norma nell’accesso al credito, il 37,3% non ha richiesto credito nel
corso del 2012, mentre il 29,3% asserisce di aver incontrato delle difficoltà superiori al passato, in particolare l’imposizione di tassi più onerosi e la limitazione ai volumi di credito. Seguono come difficoltà
segnalate la richiesta di maggiori garanzie reali, la
non concessione di nuovi finanziamenti e la richiesta di rientro del fido bancario.
Per l’anno in corso circa il 51% delle imprese prevede di accedere a nuovo credito sia soprattutto per
gestire le attività correnti (27,2%) e per far fron te a ritardi di pagamento dei clienti (27,2%), come pure
per sostenere progetti già avviati (23,1%). Il 71,6% di
quelli che intendono ricorrere a nuovo credito pensa
di dover subire condizioni più onerose rispetto al recente passato.
Anno LXIV
N. 11
Novembre 2013
La Giunta provinciale ha adottato due importanti
provvedimenti in materia di credito alle imprese.
Con una deliberazione ha approvato le disposizioni
definitive per la costituzione del fondo di rotazione
ad alimentazione mista per favorire l’accesso
al credito da parte delle imprese, che era stato
varato nel luglio scorso; con un’altra deliberazione
ha definito le direttive per l’Agenzia provinciale
per l’incentivazione delle attività economiche
(APIAE) per l’affidamento, mediante convenzione,
ai confidi e alle banche presenti sul territorio
provinciale dell’attività istruttoria relativa alle
pratiche di finanziamento delle imprese. Con questo
passaggio amministrativo si è quindi giunti, da una
parte, all’approvazione dei criteri per rendere
operativo il nuovo strumento del fondo di rotazione,
approvato in via preliminare il 26 luglio scorso,