cultura
Sintonizzando
arte e design…
La mostra che raccoglie le opere di una ventina di artisti e artigiani
di Paolo Aldi
N
elle affascinanti sale della distilleria Marzadro di Nogaredo nei pressi di Rovereto è in
pieno svolgimento la V edizione di “Sintonizzando arte e design”.
Nei locali della distilleria i visitatori possono ammirare le opere di una ventina di artisti e artigiani. Si
va dalla scultura e pittura alle installazioni, fotografia
e design in un percorso espositivo affascinante, tra
botti e alambicchi, che attraversa il mondo della lavorazione della grappa all’interno della stessa distilleria. I nostri artigiani e artisti si esprimono attraverso la creazione di opere e installazioni utilizzando
materiali insoliti e diversi.
L’organizzazione, come per il passato, è curata
dall’associazione Tuning Art, nata nel 2006 per perseguire il fine di coniugare arte e artigianato. Luca Prosser, Thierry Biz, Gabriella Bais e Walter Endrizzi sono
gli animatori che ogni anno, sin dall’inizio, raccolgono la sfida di organizzare la mostra rinnovandola nei
temi e contenuti. La rassegna, che era partita come
“Sintonizzando arte e artigianato”, si è aperta ora al
design che ben si coniuga con l’artigianato più innovativo e formalmente attento per andare un po’ di là
dalla sola mostra per creare una vetrina delle potenzialità artistiche, artigianali e lavorative del territorio.
Il percorso espositivo immerso nelle sale produttive della distilleria unisce e ci presenta artisti e artigiani che esibiscono la loro arte e pensiero con il desi-
32 l’Artigianato
Anno LXIV
N. 3
Marzo 2013
derio di andare oltre le parole, oltre il predefinito,
coinvolgendo il visitatore e invitandolo all’attenzione e al pensiero critico.
Le opere sono tutte create sul filo conduttore del
tema “Il Luogo Dove” e gli artisti hanno risposto in
modo originale e diverso non solo nelle creazioni ma
anche nei materiali utilizzati, veramente vari.
Luigina Lorenzi di Torbole espone le sue grandi
opere pittoriche, dove le forze e l’armonia della natura
si fondono e si confondono nell’umano, vegetale, animale. Alessandro Pavone di Folgaria ci spiega che
scolpire produce scarti che dati alle fiamme rigenerano il medium e vogliono tornare a essere ancora scultura. Fabio Seppi di Ruffrè presenta Circle, opera in legno dorato a guazzo e in pittura. Un cerchio che crea
attorno a sé uno spazio antico carico di energie e dinamiche ataviche e universali. Desi Capelli e Niccolò
Ottaviani rispettivamente di Caldonazzo e Verona
propongono di vivere la vita come se si dovesse compiere un grande cerchio, alla ricerca della purezza.
Questo pensiero è proposto attraverso l’utilizzo di ferro, specchi e proiezioni. Nicola Cozzio di Spiazzo Rendena presenta un’installazione di cirmolo, acciaio e
fotografia. Gabriella Bais di Rovereto con le sue ceramiche raku e la plastica crea un’installazione che è un
omaggio al dono della vista, convinzione del dover
aprire gli occhi, togliere i filtri che ne distorcono la
percezione e guardare il mondo in modo proprio e con
coscienza civile. Marcello Pola di Trento ci mostra un
intricato dedalo di sottili tubicini, che entrano ed