associazione
economia
manda estera costituisce l’elemento trainante e positivo anche se, come conseguenza del rallentamento
dell’economia mondiale, si sta affievolendo.
Il settore delle costruzioni permane nella crisi
strutturale. I lavori pubblici e l’edilizia privata forniscono ancora segnali negativi. L’elemento di positività
è fornito dai permessi per le ristrutturazioni sia residenziali che non residenziali. Nei primi nove mesi dell’anno la produzione è scesa del 13%.
Le importazioni nel primi nove mesi del 2012 arretrano di circa 12 punti percentuali. Le importazioni, che possono essere usate come proxy dell’andamento della produzione delle imprese, confermano
la situazione di difficoltà del sistema produttivo trentino. Anche i consumi di energia elettrica attestano il
momento particolarmente complesso (-5,9% nel periodo gennaio-settembre 2012).
Il credito torna a irrigidire le condizioni di accesso
ai finanziamenti per le imprese, dovute principalmente al contesto di peggioramento della situazione
economica. Nei primi nove mesi del 2012 i finanziamenti per investimenti immobiliari sono tornati negativi mentre quelli per acquisti di macchinari e attrezzature risultano positivi.
Il mercato del lavoro presenta una serie di segnali
di sofferenza nelle componenti meno strutturate e
protette. Questa debolezza si rileva chiaramente dal
lato delle famiglie perché ha la caratteristica di essere diffusa e polverizzata nella società. Il tasso di occupazione nel terzo trimestre 2012 è pari a 66,6%, in
miglioramento rispetto agli ultimi trimestri e stabile
rispetto a un anno prima (66,7%). Il tasso di disoccupazione migliora leggermente tra il secondo e il
terzo trimestre, passando da 5,9% a 5,8%. Rispetto
allo stesso trimestre del 2011, invece, si rileva un
evidente peggioramento (3,7% nel terzo trimestre
2011). I giovani soffrono maggiormente la situazione di difficoltà economica e mostrano nel terzo trimestre 2012 un tasso di disoccupazione per la classe
15-24 anni pari al 16,5%, in aumento rispetto a un
anno prima (13,6%).
Le famiglie, in questo contesto, pur rilevando condizioni economiche di tranquillità iniziano a mostrare segnali di sofferenza e si attengono a comportamenti di consumo molto prudenti posticipando le
decisioni di spesa non necessarie. Le persone peraltro
giudicano la propria situazione economica in modo
positivo e la percezione di peggioramento nella propria situazione economica è rimasta più o meno stabile rispetto al 2007 (4 decimi di punto). In Trentino
la maggioranza della popolazione con più di 14 anni
giudica la propria situazione economica abbastanza
o molto soddisfacente (63,8%), una differenza positiva di quasi 20 punti percentuali nei confronti del resto del Paese.
Anno LXIV
N. 3
Marzo 2013