L' Artigianato Maggio 2015 | Page 28

associazione AMBIENTE categorie Certificazione F-Gas Un altro costoso “mostro” burocratico per le imprese Registrazione obbligatoria al Registro nazionale dei gas fluorurati al fine di ottenere il certificato per poter operare sugli impianti. L a burocrazia italiana fa nuove “vittime” tra gli imprenditori. Stavolta a rimanere intrappolati nella rete di inutili costi e complicazioni sono circa 150mila installatori di impianti e autoriparatori. Il Dpr 43 del 2012, che disciplina il trattamento dei gas fluorurati a effetto serra, li costringe a una assurda trafila di adempimenti per poter operare su apparecchiature di uso domestico e industriale contenenti i cosiddetti F-Gas (pompe di calore, gruppi frigoriferi, condizionatori d’aria, lavatrici industriali, climatizzatori in abitazioni e su auto). L’allarme arriva da Confartigianato secondo la quale «siamo in presenza di un altro “Sistri”, un “mostro” burocratico inutilmente costoso per gli imprenditori». Ancora una volta – segnala Confartigianato – il Ministero dell’Ambiente ha recepito in maniera inutilmente restrittiva e complessa le indicazioni di un regolamento europeo del 2006. Risultato: un aggravio di oneri e di pastoie burocratiche per le imprese. Per poter lavorare, infatti, gli imprenditori devono iscriversi al Registro nazionale dei gas fluorurati al fine di ottenere il certificato che li abilita a operare sugli impianti. Certificato che si consegue soltanto presentando un complicato “Piano di Qualità” conforme alla norma tecnica UNI/ISO 10.005, da rinnovare ogni anno. Inoltre, gli imprenditori devono presentare, ogni anno, al EDILIZIA Importante sostegno dell’Associazione Artigiani alle imprese dell’edilizia L’Associazione Artigiani da anni è impegnata nel sostenere le imprese dell’edilizia nella pesante crisi che le ha colpite. Un concreto aiuto è stato sviluppato negli ultimi due anni dalla contrattazione collettiva provinciale che, grazie alla responsabilità del Sindacato dei lavoratori, ha prodotto una effettiva e sostanziosa diminuzione del costo del lavoro per le aziende edili. Nel 2014, con l’accordo in materia di EVR (Elemento variabile della retribuzione), si sono congelati gli 26 l’Artigianato Anno LXVI N. 5 Maggio 2015 Ministero dell’Ambiente una dichiarazione con informazioni sulle emissioni in atmosfera di gas fluorurati relativi all’anno precedente. Confartigianato segnala che l’obbligo imposto in Italia di presentare il Piano Qualità è un caso unico nell’Unione europea. Agli imprenditori – fa rilevare la Confederazione – la certificazione, rilasciata da appositi Organismi di certificazione, costa dai 2mila ai 3mila euro e ogni anno deve essere rinnovata con un altro onere che oscilla tra 500 e 800 euro. Costi e complicazioni che scoraggiano l’iscrizione al Registro nazionale gas serra: ad oggi sono certificate il 66% delle persone e il 29% delle imprese. E ora dal Ministero dell’Ambiente è arrivata la minaccia di controlli e pesanti sanzioni agli operatori che, pur essendosi iscritti al Registro, non hanno concluso l’iter di certificazione. Confartigianato contesta al Ministero dell’Ambiente l’inutile e costosa complessità degli adempimenti e sollecita allo stesso Ministero e ad Accredia (l’ente italiano di accreditamento degli organismi di certificazione) modifiche per snellire gli adempimenti e tagliare i costi a carico delle aziende. L’occasione per correggere quanto imposto finora è offerta dal nuovo regolamento europeo n. 517/2014 sui gas fluorurati a effetto serra, in vigore dal 1° gennaio, che ancora una volta ribadisce l’inutilità delle certificazioni aggiuntive previste in Italia. Si tratta – sottolinea Confartigianato – di riscrivere norme “a misura d’Europa”, perché, una volta tanto, l’Ue non ci chiede l’assurda e costosa burocrazia che riescono a elaborare i nostri legislatori e che non serve alle imprese, non garantisce migliori interventi, non riduce le emissioni di F-Gas. Ma pare serva soltanto a “fare cassa” sulle spalle degli imprenditori. aumenti del rinnovo del Contratto nazionale non aumentando, di fatto, il costo del lavoro. Nel 2015 due accordi, segnatamente sul contributo paritetico Cassa Edile e sull’Anzianità professionale edile, hanno rispettivamente diminuito dello 0,45% e dello 0,40% il costo del lavoro per le imprese edili. Non so