associazione
Discorso del Presidente della
Vallagarina Maurizio Martini
«Buongiorno a tutti voi signore e signori, o meglio,
artigiani e artigiane e relativi consorti, ai Vostri
presidenti sig. Cocco e sig. Zendri.
Vi ringrazio dell’invito a cui non ho aderito solo per
motivi di rappresentanza associativa ma per ritrovarVi
volentieri dopo un anno da quando mi avete fatto
da padrini alla mia prima uscita da presidente
territoriale. E mi fa piacere ritrovarmi tra gente
concreta, che ha avuto sì la fortuna di andare
in pensione, magari non con quella che si sono procurati
i nostri amministratori provinciali, ma con quella
guadagnata con anni di sacrifici, dedizione,
professionalità e correttezza, facendo bene il proprio
lavoro.
Eccolo il problema del momento e che forse voi
non avete avuto così forte: la mancanza del lavoro.
Quel lavoro che ha permesso alla Vostra intraprendenza
imprenditoriale di dare sostegno e compiutezza alla
Vostra vita sta diventando una cosa rara.
È anche vero che per anni molti di noi hanno esaltato
i lavori meno faticosi, più tranquilli, magari pubblici per
i nostri figli, ma ora siamo imbarazzati per il vuoto che
si è creato.
anap
Vi chiedo ancora, come lo scorso anno, di farVi parte
diligente, come si usa dire, nel mettere a disposizione,
nel comunicare, senza sensi di inferiorità, il patrimonio
di valori e professionalità che ha caratterizzato la Vostra
vita, ai nostri giovani che, come dice il Papa, stanno
correndo il rischio di farsi rubare la speranza nel futuro.
Cercateli e confortateli, sorreggeteli con la Vostra saggezza
e discrezione che valgono molto di più dei contributi
provinciali alle loro eventuali iniziative d’impresa.
Questi giovani che dopo un percorso formativo,
ancorché scolastico, non trovano nessuna proposta
e rimangono in balia di forme di lavoro che rasentano
lo schiavismo.
Incontrateli e ricordate loro che le difficoltà non hanno
mai ammazzato nessuno e che, sorretti dalle giuste
motivazioni, possiamo combattere questa cultura
del profitto ad ogni costo e quindi la cultura dello scarto
che emargina prepotentemente anziani e giovani allo
stesso modo.
Scusate ma mai come adesso, per conto mio,
c’è bisogno di imparare dalla vecchia guardia,
passatemi il termine, imparare, dicevo, ad essere
protagonisti, costruttori della propria vita, puntellandola
di serietà professionale, spirito di sacrificio, amore
al proprio lavoro e alla propria famiglia.
Complimenti e auguri per la Vostra associazione.
Grazie!».
Anno LXV
N. 7
Luglio 2014