L' Artigianato Luglio 2014 | Page 19

associazione Discorso del Presidente della Vallagarina Maurizio Martini «Buongiorno a tutti voi signore e signori, o meglio, artigiani e artigiane e relativi consorti, ai Vostri presidenti sig. Cocco e sig. Zendri. Vi ringrazio dell’invito a cui non ho aderito solo per motivi di rappresentanza associativa ma per ritrovarVi volentieri dopo un anno da quando mi avete fatto da padrini alla mia prima uscita da presidente territoriale. E mi fa piacere ritrovarmi tra gente concreta, che ha avuto sì la fortuna di andare in pensione, magari non con quella che si sono procurati i nostri amministratori provinciali, ma con quella guadagnata con anni di sacrifici, dedizione, professionalità e correttezza, facendo bene il proprio lavoro. Eccolo il problema del momento e che forse voi non avete avuto così forte: la mancanza del lavoro. Quel lavoro che ha permesso alla Vostra intraprendenza imprenditoriale di dare sostegno e compiutezza alla Vostra vita sta diventando una cosa rara. È anche vero che per anni molti di noi hanno esaltato i lavori meno faticosi, più tranquilli, magari pubblici per i nostri figli, ma ora siamo imbarazzati per il vuoto che si è creato. anap Vi chiedo ancora, come lo scorso anno, di farVi parte diligente, come si usa dire, nel mettere a disposizione, nel comunicare, senza sensi di inferiorità, il patrimonio di valori e professionalità che ha caratterizzato la Vostra vita, ai nostri giovani che, come dice il Papa, stanno correndo il rischio di farsi rubare la speranza nel futuro. Cercateli e confortateli, sorreggeteli con la Vostra saggezza e discrezione che valgono molto di più dei contributi provinciali alle loro eventuali iniziative d’impresa. Questi giovani che dopo un percorso formativo, ancorché scolastico, non trovano nessuna proposta e rimangono in balia di forme di lavoro che rasentano lo schiavismo. Incontrateli e ricordate loro che le difficoltà non hanno mai ammazzato nessuno e che, sorretti dalle giuste motivazioni, possiamo combattere questa cultura del profitto ad ogni costo e quindi la cultura dello scarto che emargina prepotentemente anziani e giovani allo stesso modo. Scusate ma mai come adesso, per conto mio, c’è bisogno di imparare dalla vecchia guardia, passatemi il termine, imparare, dicevo, ad essere protagonisti, costruttori della propria vita, puntellandola di serietà professionale, spirito di sacrificio, amore al proprio lavoro e alla propria famiglia. Complimenti e auguri per la Vostra associazione. Grazie!». Anno LXV N. 7 Luglio 2014