L' Artigianato Giugno 2014 | Page 5

editoriale Quegli steccati da abbattere.. di Roberto De Laurentis G iovanni Giolitti – più volte Presidente del Consiglio durante il Regno d’Italia – era solito dire “il migliore sedativo per le smanie rivoluzionarie consiste in una poltrona ministeriale, che trasforma un insorto in un burocrate”. Ed è molto difficile non essere d’accordo con questa affermazione quando si guarda a cosa sono diventate negli ultimi trenta/quarant’anni – per pletoricità, pesantezza, ridondanza, inefficienza, burocrazia – le strutture, cosiddette organizzate, che hanno visto e vedono la guida degli ex-ragazzi e degli ex-insorti del Sessantotto. I quali – a partire dalla metà degli anni ’70, una volta esauriti gli ideali da piazza – hanno progressivamente occupato tanto le stanze del potere quanto i ruoli pubblici che potessero permettere loro di costruire un nuovo e diverso stato. Penso che i risultati siano abbastanza evidenti e sotto gli occhi di tutti: a partire dall’attuale apparato statale, per andare agli attuali enti pubblici o parapubblici più o meno collegati, agli attuali partiti politici, agli attuali sindacati, per finire alle attuali associazioni economiche e sociali. Tutte strutture che, malgrado si continuino a definire organizzate, sono sempre lente nel leggere i cambiamenti, inadeguate alla velocità dei tempi e, troppo spesso, incapaci di dare risposte tempestive, corrette, esaustive ai bisogni ed alle necessità tanto del cittadino quanto dell’impresa. I lettori che seguono queste pagine sanno bene come, in ogni