categorie
A voi la parola
Proseguiamo con lo spazio A VOI LA PAROLA riservato
al dibattito interno alle categorie.
Paolo Zanon, Presidente delle Federazioni di Categoria
I.C.T. - Tecnologie dell’Informazione
e della Comunicazione
CHI SPIA NEI NOSTRI COMPUTER?
di Lucio Gobbi e Guido Brugnara
Lucio Gobbi
Aziende associate
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Presidente di categoria
Lucio Gobbi
Vice presidente di categoria
Gianni Rangoni
Altri membri del Direttivo
Guido Brugnara
Angelo Toffolon
Silvano Tononi
Altri associati
(invitati permanenti)
Roberto Betta
Oronzo Conte
Aldo Marzari
Nicola Svaizer
Referente di categoria
Giorgio Dellagiacoma
Contatti
tel. 0461.803884
[email protected]
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Il sindaco Peppone, in uno dei libri di Guareschi, in difficoltà nella scrittura di una breve
relazione e davanti alla macchina da scrivere dice: «fatemi piuttosto fare la rivoluzione
che scrivere questa relazione almeno quella non si deve fare in triplice copia».
Cari amici se inizio in questo modo è perché, come molti di noi, anch’io faccio più
fatica a scrivere che a svolgere le mie attività… In ogni caso ci provo...
Come Presidente della categoria artigianale ICT (informatica e telecomunicazioni),
assieme ai componenti del consiglio direttivo di categoria, cerco di dare una mano,
impegnando tutto il tempo possibile, sapendo che non è facile.
La riservatezza e l’importanza della scelta del tecnico ICT
La nostra categoria spesso non è vista come dovrebbe, qualcuno ci vede con diffidenza,
dice che siamo gente che produce roba complicata e difficile da digerire, lavori “orbi”
come si diceva una volta. Spesso si tratta della stessa gente che però apprezza la nostra
presenza quando si trova in panico completo se si ferma il computer o il telefono
dell’ufficio.
Ma vorrei soffermarmi su un elemento importante della nostra professionalità:
“la riservatezza”.
Chi racconterebbe ad un estraneo le proprie intime vicende personali? Fino a qualche
anno fa alcune norme restrittive imponevano alle aziende ICT dei vincoli, fino
ad arrivare all’iscrizione in appositi registri sotto il controllo di quello che si chiamava
allora Ministero delle Comunicazioni.
Questa legge, abrogata senza un’alternativa, ha lasciato un vuoto, con il risultato
che chiunque oggi può aprire una Partita Iva e fare il tecnico informatico.
Ovviamente quella Legge assicurava un minimo di riservatezza alle informazioni
trattate dall’esperto ICT. Infatti quando mettiamo le mani ai sistemi informatici
o telefonici di un’azienda, anche per una semplice manutenzione, inevitabilmente
veniamo a conoscenza di tutti i contenuti del sistema, comprese le informazioni
sensibili e strategiche dell’azienda.
D’altra parte è evidente che oggi tutto questo non viene più conservato in cassaforte
o nel cassetto chiuso a chiave, ma tenuto nei nostri server e nei nostri PC. Vorrei che da
questa piccola riflessione si comprendesse l’importanza nella scelta di un’impresa ICT.
L’ARTIGIANATO / ANNO LXX / n. 1 / gennaio 2019