associazione
camera di commercio di trento
Indagine trimestrale
sulla congiuntura
Ha avuto luogo lo scorso 2 dicembre la presentazione dei dati che fotografano
l’evoluzione dell’economia del Trentino nei mesi di luglio, agosto e settembre
confrontandola con i dati delle precedenti rilevazioni.
di Stefano Frigo
N
el corso dell’incontro – al quale ha partecipato anche Paolo Nicoletti, Direttore generale della Provincia autonoma di Trento – il
Presidente della Camera di Commercio, Giovanni
Bort, ha tracciato un quadro realistico del momento
che sta attraversando il tessuto economico locale.
«All’inizio del 2014 – ha spiegato il presidente
Bort – molti osservatori economici prevedevano che
quello in corso sarebbe stato il primo anno in cui il
Prodotto interno lordo italiano poteva tornare positivo dopo la recessione registrata nel biennio precedente.
In realtà i dati, illustrati nell’indagine curata dall’Ufficio studi e ricerche della Camera di Commercio, hanno messo in evidenza come proprio a partire dai primi
mesi dell’anno l’economia italiana sia entrata in una
fase di stagnazione. La spesa pubblica si è mantenuta
su livelli modesti, gli investimenti pubblici e privati
hanno registrato ulteriori diminuzioni, i consumi delle
famiglie, pur con qualche segnale incoraggiante, non
sono ripartiti secondo le attese, il trend di crescita delle
esportazioni ha subito una decelerazione.
La Legge di stabilità varata dal governo italiano
nelle scorse settimane sembra caratterizzata da un allentamento dell’attenzione sugli obiettivi di bilancio,
così come sta avvenendo anche in altri Paesi europei,
per tentare, pur negli stretti limiti indicati dall’Ue, di
restituire (ad esempio attraverso misure come il Tfr in
busta paga) maggior potere d’acquisto alle famiglie.
Ma la Legge di stabilità contiene anche preoccupanti – e, a nostro giudizio, inaccettabili – indicazioni
per il 2016 che, in caso di mancato conseguimento
degli obiettivi di finanza pubblica, prevedono di varare misure di inasprimento della pressione fiscale (si
parla di un aumento dell’Iva dal 22% al 24%) con probabili risultati catastrofici.
A livello locale – ha proseguito il Presidente – i dati
congiunturali relativi al nostro tessuto economico
mostrano analoghe difficoltà, solo parzialmente compensate da alcune eccellenti performance di imprese
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l’Artigianato
Anno LXVI
N. 1
Gennaio 2015
medio-grandi del settore manifatturiero e dei servizi
che hanno saputo trovare, in questa fase difficile, l’occasione per razionalizzare i processi, abbattere alcune
voci di costo, migliorare la qualità del prodotto e, in
taluni casi, cercare di consolidare la loro presenza sui
mercati esteri.
L’elemento caratterizzante di questa fase economica è rappresentato, anche in ambito locale, dalla persistente debolezza della domanda interna. Anche in
questo trimestre il fatturato realizzato dalle imprese
in ambito provinciale è diminuito del 3,5% su base
annua.
Il mercato provinciale costituisce il mercato più rilevante per il complesso delle imprese trentine, anche
se la sua incidenza, in costante, lenta diminuzione
negli ultimi anni, è ormai di poco superiore al 45%; il
mercato estero pesa invece per il 27,5%, una quota
che nello stesso periodo è costantemente aumentata.
Con riferimento alla finanza provinciale il governo centrale (attraverso il cosiddetto “Patto di garanzia”) ha chiesto e ottenuto dalla nostra Autonomia
uno sforzo senza precedenti per concorrere all’azione
di risanamento delle finanze pubbliche.
In un quadro di consistenti tagli al bilancio – ha
concluso il Presidente Bort – la Giunta provinciale, accanto a decise e significative misure per la riduzione
e la razionalizzazione della spesa pubblica, ha dovuto,
giocoforza, ridurre incentivi e contributi diretti per
privilegiare il rafforzamento delle agevolazioni fiscali
(agevolazioni Irap e crediti d’imposta) a favore delle
imprese che operano sul territorio, indirizzando le
agevolazioni verso quelle che garantiranno piani di
investimento strutturale e manterranno i livelli occupazionali.
Abbiamo però chiesto maggiore impegno per tutte
quelle imprese – e sono più del 90% del tessuto imprenditoriale – che rappresentano la parte preponderante del sistema economico trentino (costruzioni,
commercio, servizi alle imprese) e che operano per
soddisfare la domanda locale di beni e servizi, sia pubblica sia privata».