L' Artigianato Gennaio 2013 | Page 13

ARTIG_n1gen13 04/01/13 17.16 Pagina 11 associazione accordi migliorabile. Ciò vale per molti settori della nostra piattaforma tecnologica e produttiva. Sul terreno dell’innovazione, nel quale molto abbiamo investito in questi anni, assistiamo ancora a uno scarto fra le potenzialità del sistema e ciò che veramente riusciamo a concretizzare, a tradurre in prodotti e servizi. Serve trovare un punto di incontro, di mediazione. Ciò vale a maggior ragione per l’internazionalizzazione; servono certamente degli strumenti più sofisticati, che sono quelli che abbiamo cercato di inserire nel decalogo. L’accordo che firmiamo oggi con le banche costituisce uno dei punti qualificanti di quella piattaforma. Stiamo anche costituendo un fondo strategico per gli investimenti territoriali che potrà avere un ruolo significativo anche per quanto riguarda la partita dell’internazionalizzazione. Finanza e credito, insomma, rappresentano una variabile cruciale di sviluppo per le nostre imprese. Gli accordi firmati oggi sono ispirati proprio dalla consapevolezza che il sistema bancario può svolgere una innovativa funzione di accompagnamento delle attività di business nei mercati esteri, attraverso il collegamento operativo tra la rete trentina e le sedi internazionali dei Gruppi bancari coinvolti». La conferenza odierna, alla quale hanno partecipato circa 200 rappresentanti di imprese, banche ed enti territoriali e nell’ambito della quale è avvenuta la firma, ha consentito da un lato di mettere a fuoco le ten- «Il sistema bancario può svolgere un’innovativa funzione di accompagnamento delle attività di business nei mercati esteri, attraverso il collegamento operativo tra la rete trentina e le sedi internazionali dei Gruppi bancari coinvolti». Sostegno all’internazionalizzazione delle imprese trentine, nuovi criteri attuativi dei contributi coordinate da enti istituzionali, consorzi e cooperative; la misura del contributo è pari al 30% delle spese. Il terzo intervento riguarda i contributi per progetti imprenditoriali di internazionalizzazione che si distinguono in contributi alle imprese per: a) piani di marketing internazionale con una misura di intervento del 50% delle spese; b) missioni all’estero, azioni di incoming e campagne pubblicitarie organizzate direttamente da piccole o medie imprese con più di 15 dipendenti, con una misura di intervento del 30% delle spese. Il quarto intervento è inerente ai contributi alle piccole e medie imprese per servizi specialistici di sostegno all’internazionalizzazione, quali: analisi di mercato, analisi della concorrenza, posizionamento di prodotto, certificazioni di prodotto necessarie per la commercializzazione nei Paesi all’estero e assistenza legale e amministrativa per la contrattazione all’estero; la misura di intervento si attesta al 50% delle spese. Infine il quinto intervento riguarda i contributi alle piccole e medie imprese per l’assunzione a tempo indeterminato di giovani (fino a 35 anni di età) laureati o diplomati con esperienza lavorativa, da allocare all’estero presso le loro filiali commerciali ovvero presso altre imprese legate da accordi commerciali o produttivi formalizzati giuridicamente; la misura del contributo è pari al 40% delle spese per allocazioni fuori dall’Unione europea e al 30% delle spese per allocazioni nell’ambito dell’Unione europea. di Stefano Frigo Molte le novità tra cui spicca l’aiuto per le assunzioni di giovani inviati all’estero. La Giunta provinciale ha approvato i nuovi criteri attuativi dei contributi a sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese trentine, di cui agli articoli 7 e 24 sexies della legge provinciale sugli incentivi alle imprese (la 6 del 1999). Gli interventi oggi delineati si declinano in 5 strumenti. Il primo riguarda i contributi sulle spese sostenute da piccole e medie imprese per la partecipazione a fiere internazionali, con percentuali d’intervento che variano dal 70 al 25%. Il secondo riguarda i contributi per le azioni di sistema che si sostanziano in aiuti a: a) consorzi e cooperative con finalità statutaria di sostenere l’internazionalizzazione delle imprese associate; la misura di intervento si attesta al 50% dei costi sostenuti per tali attività; b) piccole e medie imprese con non più di 15 dipendenti per missioni all’estero, azioni di incoming e campagne pubblicitarie, denze del settore, alla luce della crisi internazionale, e dall’altro di valutare le misure operative messe in campo fino ad oggi per sostenere le imprese. Sono stati anche presentati un paio di esempi di successo, quello della Capi group di Volano, che è parte della filiera Dana, e quello della Mec di Scurelle. Andrea Fracasso, ricercatore senior dell’Università di Trento, ha parlato di una dinamica dell’export complessivamente vivace per il Trentino, sia prima che dopo la crisi, anche se si potrebbe fare di più. Carta, macchine, agricoltura, bevande i settori più vivaci, per un export che si rivolge soprattutto ai Paesi più sviluppati. La competizione però è sempre più ampia e serrata. Per questo bisogna fare sistema, mettendo assieme amministrazioni, imprese, università, banche, e andando insomma nella direzione indicata anche dall’accordo siglato oggi. Anno LXIV N. 1 Gennaio 2013 l’Artigianato 11