L' Artigianato Dicembre 2015 | 页面 8

associazione  imprese La natimortalità delle imprese trentine La riduzione delle cancellazioni genera un saldo positivo incoraggiante.  di Stefano Frigo S ulla base dei dati del Registro imprese della Camera di Commercio di Trento, al 30 settembre 2015 la provincia contava 51.479 imprese registrate, di cui 46.955 attive. Il trimestre estivo ha visto la nascita di 657 imprese, pari al 28,6% in più rispetto alle imprese nate nell’analogo periodo dell’anno precedente, mentre le cessazioni sono state 409, con una contrazione del 3,1% rispetto a quanto rilevato nel 2014. Il saldo tra iscrizioni e cessazioni nette risulta pari a 280 unità che, in rapporto alle imprese registrate di inizio periodo, danno un tasso di crescita trimestrale dello 0,5%, superiore alla media nazionale (+0,3%). Il quadro che emerge, simile a quello rilevato nel trimestre precedente, vede una riduzione delle chiusure di impresa che, in rapporto con le aperture, determina un saldo positivo incoraggiante per la nostra provincia. CONFARTIGIANATO Atto di giustizia per le piccole imprese travolte dai “cattivi pagatori” «La Commissione Bilancio del Senato ha recepito le nostre sollecitazioni e ha compiuto un atto di giustizia nei confronti delle tante, troppe piccole imprese vittime dei mancati pagamenti di aziende che dichiarano finti fallimenti». Il Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti commenta con soddisfazione l’emendamento alla Legge di Stabilità, di cui è primo firmatario il Senatore Mario Dalla Tor, approvato lo scorso 18 novembre in Commissione Bilancio che istituisce presso il Ministero dello Sviluppo economico un Fondo per il credito alle aziende vittime di mancati pagamenti, con una dotazione di 10 milioni di euro annui per il triennio 2016-2018. 6 l’Artigianato Anno LXVI  N. 12  Dicembre 2015 Tra i settori che nel trimestre in esame hanno registrato il maggior numero di iscrizioni si segnalano l’agricoltura, silvicoltura e pesca (146), il commercio all’ingrosso e al dettaglio (63) e le costruzioni (58). Vi è poi un rilevante numero di imprese (210) che, pur essendosi iscritte, non hanno ancora dichiarato l’attività che andranno a svolgere e per le quali non è attualmente possibile indicare il settore di appartenenza. I settori connotati dal maggior numero di cancellazioni sono risultati il commercio all’ingrosso e al dettaglio (111), le costruzioni (74) e l’agricoltura, silvicoltura e pesca (46). Con riferimento all’universo delle sole imprese artigiane, si segnalano 134 iscrizioni e 158 cessazioni. Il saldo negativo è dovuto alle contrazioni intervenute soprattutto nel settore delle costruzioni (28 unità in meno in tre mesi). Al 30 settembre 2015 il numero totale delle imprese artigiane registrate in provincia di Trento si attesta sulle 12.899 unità, pari al 25,0% dell’universo imprenditoriale. Su base tendenziale, ossia rispetto allo stesso trimestre del 2014, le imprese artigiane hanno subito un calo complessivo di 100 unità (-0,8%). Tuttavia, se il confronto viene fatto con il dato del 2009, l’erosione subita dal comparto risulta molto più rilevante; infatti, in questi anni di crisi il numero di imprese si è ridotto di 968 unità (-7,0%). «L’emendamento approvato oggi – sottolinea il Presidente Merletti – è il primo, importante risultato di una battaglia che Confartigianato conduce in difesa dei diritti di tanti piccoli imprenditori subfornitori travolti dai debiti e dai fallimenti delle aziende committenti. Come Serenella Antoniazzi, imprenditrice veneziana, che nel libro “Io non voglio fallire” ha narrato la sua drammatica vicenda ed è il simbolo di chi non si arrende per vedersi riconosciute giuste regole per continuare a lavorare». «Ora però – aggiunge il Presidente Merletti – la battaglia non è finita. Confartigianato continuerà a porre con forza al Governo e al Parlamento la necessità di superare l’odiosa asimmetria tra imprese che sfruttano le pieghe della legge per sottrarsi agli obblighi di pagamento e le tante, troppe piccole imprese che, non pagate, vengono trascinate a loro volta verso il fallimento. Confidiamo che la Commissione promossa dal Ministero della Giustizia su questo tema possa rapidamente dare il via a modifiche delle norme sulle procedure concorsuali».