foto di Poli
RESIDENZE
ARTISTICHE
IN ITALIA
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intervista a
Fabrizio Gavosto
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Il D.M. 1/7/2014, oltre a rimodulare in toto la normativa del FUS, ha anche rivoluzionato, in una
visione d’insieme estremamente avanzata, il sistema di supporto alle residenze artistiche, grazie ad
un accordo tra 13 Regioni, fino ad oggi, più la provincia autonoma di Trento, regolati dai dettami
dello stesso D.M. 1/7/2014, che le Regioni possono
interpretare.
Questa normativa sulle residenze artistiche - che
abbraccia tutte le performing art - è stata scritta dopo
un lungo lavoro e una lunga valutazione delle esigenze degli operatori, e rappresenta una vera rivoluzione all’interno della scena artistica nazionale.
L’intera normativa, entrata in vigore nel luglio 2015, e
su base triennale, facilita orizzonti di creazione di
lungo periodo, esigenza ormai imprescindibile per
tutta la gamma delle performing art. Naturalmente
alcune Regioni, quelle che hanno più chiare le modalità europee di residenza, si sono adoperate per sviluppare molto velocemente le sue potenzialità.
La durata minima prevista per una residenza è di
20 giorni, ma una compagnia con un progetto interessante sviluppato su una dimensione interregionale, può accumulare più residenze, anche in posti
diversi, per un periodo anche di 2/3 anni.
Oltre ad introdurre la necessità di lunghi periodi di
interazione, questa normativa riconosce, per la prima
volta in Italia, che gli artisti debbano essere retribuiti
per le loro attività di creazione e di residenza. La residenza diventa uno spazio che accoglie compagnie
indipendenti, altro punto rivoluzionario, che non
hanno alcun vincolo rispetto alla struttura che le
ospita. Inoltre sono ammesse non solo compagnie
nazionali, ma anche compagnie internazionali.
Il terzo punto di svolta è l’obbligo di sostenere le
residenze a livello interregionale, il che scardina i
confini del precedente sistema di circuitazione
regionale. Altra caratteristica estremamente interessante e innovativa è il percorso di residenza inteso
come un percorso di ricerca e crescita della compagnia, e non come un percorso funzionale alla creazione di uno spettacolo. Per la prima volta in Italia,
e nell’Europa del centro/sud, viene sancito da un
decreto di legge nazionale il principio della necessi-
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tà di sperimentare ai fini dello sviluppo artistico.
Naturalmente la progettualità è un fattore importante, e ad essere selezionati saranno solo progetti di
qualità elevata, con obiettivi artistici di alto livello.
Sono tre le tipologie di azioni previste: l’azione A, che
prevede sostanzialmente il sostegno al processo creativo delle compagnie; l’azione B che favorisce il lavoro
sul territorio e l’azione C che facilita lo scambio e la
crescita artistica. Queste azioni sono appoggiate da
tutor interni o esterni di chiara fama e competenza a
livello nazionale e internazionale. A secondo delle
tipologie da implementare, la residenza selezionerà
dei progetti che vadano in un senso o nell’altro. Una
compagnia potrà quindi scegliere una residenza per
uno spettacolo, eleggere un tutor esterno importante
- oppure una figura appartenente all’organico della
residenza stessa - interagire con la realtà sociale del
territorio. La residenza può anche accogliere una
compagnia con un progetto interessante, e al contempo come mentor offrire un amministrativo che
abbia le competenze per sviluppare funzioni e conoscenze utili alla strutturazione e professionalizzazione
della compagnia. Si crea una gamma infinita e molto
fitta di possibilità all’interno della quale tutti i progetti
interessanti possono collocarsi.
Ogni Regione decide come sostenere economicamente le residenze sul suo territorio, mentre le residenze decidono l’importo da destinare a ciascuna
residenza. Tendenzialmente il costo di una residenza di 20 giorni (con viaggi, ospitalità, tecnica, luce,
riscaldamento, mentors pagati, contributo alla compagnia, etc) si può aggirare sui 7/12.000 euro, sufficiente per garantire ospitalità e retribuzione per 3/5
persone. Ma ogni Regione ha fatto le sue scelte di
fondo. La Toscana, per esempio, ha previsto 19 residenze, con un sostegno economico medio di
10.000 €, mentre altre, come l’Emilia Romagna e il
Piemonte hanno previsto co-finanziamenti assolutamente consoni all’iniziativa, di circa 45.000 € all’anno, che permettono un’azione efficace e concreta. Il
Friuli Venezia Giulia ha previsto un solo titolare di
residenza con un finanziamento di 144.000 € per 2
o più residenze, pensato per compagnie di grandi
dimensioni e con progetti molto ambiziosi.