Juggling Magazine march 2016, n.70 | Page 16

foto di Poli RESIDENZE ARTISTICHE IN ITALIA www.residenzeartistiche.it www.festivalmirabilia.it/terre-di-circo intervista a Fabrizio Gavosto 14 Il D.M. 1/7/2014, oltre a rimodulare in toto la normativa del FUS, ha anche rivoluzionato, in una visione d’insieme estremamente avanzata, il sistema di supporto alle residenze artistiche, grazie ad un accordo tra 13 Regioni, fino ad oggi, più la provincia autonoma di Trento, regolati dai dettami dello stesso D.M. 1/7/2014, che le Regioni possono interpretare. Questa normativa sulle residenze artistiche - che abbraccia tutte le performing art - è stata scritta dopo un lungo lavoro e una lunga valutazione delle esigenze degli operatori, e rappresenta una vera rivoluzione all’interno della scena artistica nazionale. L’intera normativa, entrata in vigore nel luglio 2015, e su base triennale, facilita orizzonti di creazione di lungo periodo, esigenza ormai imprescindibile per tutta la gamma delle performing art. Naturalmente alcune Regioni, quelle che hanno più chiare le modalità europee di residenza, si sono adoperate per sviluppare molto velocemente le sue potenzialità. La durata minima prevista per una residenza è di 20 giorni, ma una compagnia con un progetto interessante sviluppato su una dimensione interregionale, può accumulare più residenze, anche in posti diversi, per un periodo anche di 2/3 anni. Oltre ad introdurre la necessità di lunghi periodi di interazione, questa normativa riconosce, per la prima volta in Italia, che gli artisti debbano essere retribuiti per le loro attività di creazione e di residenza. La residenza diventa uno spazio che accoglie compagnie indipendenti, altro punto rivoluzionario, che non hanno alcun vincolo rispetto alla struttura che le ospita. Inoltre sono ammesse non solo compagnie nazionali, ma anche compagnie internazionali. Il terzo punto di svolta è l’obbligo di sostenere le residenze a livello interregionale, il che scardina i confini del precedente sistema di circuitazione regionale. Altra caratteristica estremamente interessante e innovativa è il percorso di residenza inteso come un percorso di ricerca e crescita della compagnia, e non come un percorso funzionale alla creazione di uno spettacolo. Per la prima volta in Italia, e nell’Europa del centro/sud, viene sancito da un decreto di legge nazionale il principio della necessi- www.jugglingmagazine.it tà di sperimentare ai fini dello sviluppo artistico. Naturalmente la progettualità è un fattore importante, e ad essere selezionati saranno solo progetti di qualità elevata, con obiettivi artistici di alto livello. Sono tre le tipologie di azioni previste: l’azione A, che prevede sostanzialmente il sostegno al processo creativo delle compagnie; l’azione B che favorisce il lavoro sul territorio e l’azione C che facilita lo scambio e la crescita artistica. Queste azioni sono appoggiate da tutor interni o esterni di chiara fama e competenza a livello nazionale e internazionale. A secondo delle tipologie da implementare, la residenza selezionerà dei progetti che vadano in un senso o nell’altro. Una compagnia potrà quindi scegliere una residenza per uno spettacolo, eleggere un tutor esterno importante - oppure una figura appartenente all’organico della residenza stessa - interagire con la realtà sociale del territorio. La residenza può anche accogliere una compagnia con un progetto interessante, e al contempo come mentor offrire un amministrativo che abbia le competenze per sviluppare funzioni e conoscenze utili alla strutturazione e professionalizzazione della compagnia. Si crea una gamma infinita e molto fitta di possibilità all’interno della quale tutti i progetti interessanti possono collocarsi. Ogni Regione decide come sostenere economicamente le residenze sul suo territorio, mentre le residenze decidono l’importo da destinare a ciascuna residenza. Tendenzialmente il costo di una residenza di 20 giorni (con viaggi, ospitalità, tecnica, luce, riscaldamento, mentors pagati, contributo alla compagnia, etc) si può aggirare sui 7/12.000 euro, sufficiente per garantire ospitalità e retribuzione per 3/5 persone. Ma ogni Regione ha fatto le sue scelte di fondo. La Toscana, per esempio, ha previsto 19 residenze, con un sostegno economico medio di 10.000 €, mentre altre, come l’Emilia Romagna e il Piemonte hanno previsto co-finanziamenti assolutamente consoni all’iniziativa, di circa 45.000 € all’anno, che permettono un’azione efficace e concreta. Il Friuli Venezia Giulia ha previsto un solo titolare di residenza con un finanziamento di 144.000 € per 2 o più residenze, pensato per compagnie di grandi dimensioni e con progetti molto ambiziosi.