Emanuele Peschi
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RACCONTI
D’ARIA
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forma di reportage fotografico, il racconto come mappa emotiva che
“…OGNI UOMO , può essere percorsa
IN OGNI ISTANTE , non necessariamente
RACCONTA UNA STORIA … seguendo la numerazione delle pagine.
Il libro è il primo passo
della Compagnia Materiaviva nell’attività editoriale, con la volontà di
proporsi come riferimento futuro nel settore del circo – teatro.
Progetto di Roberta Castelluzzo
“Mi incanta veder naRacconti fotografici di Emanuele Peschi
scere una storia, mi inEdizione Materiaviva
canta il coraggio con cui
ciascuno avvicinandosi
a questo progetto si abbandona, si fida, si affida. Quando seguo i racconti che nascono mi sembra di assistere ad una
magia. All’inizio non c’è nulla, c’è un oggetto e
forse qualche ricordo legato a quell’oggetto ma
Racconti d’Aria è un progetto di ricerca e creazionient’altro. Poi c’è la paura di non riuscire e la
ne nato nel 2012, finalizzato all’esplorazione di
solita sensazione di non essere adatta. La sento
alcune fra le più spettacolari tecniche circensi, coaddosso a me e la vedo davanti a me. Ma poi acme mezzo espressivo forte, sganciato dal virtuocade una magia, loro salgono in aria e si affidasismo tecnico. L’aria stessa diviene uno spazio
privilegiato, un luogo extraquotidiano dal quale
no alle mie indicazioni e tutto sembra funzionaparlare, di grandi e piccole cose, un luogo dal
re e un po’ alla volta le storie prendono forma, e
quale raccontare la propria storia o osservare il
non c’è più nulla di quello stucchevole moviracconto degli altri, un luogo protetto dove poter
mento ginnico, non c’è più il giudizio, non c’è
più nessuna scusa per non provare, c’è solo
protestare, gioire, sognare, amare, piangere, danl’aria, la poesia, c’è un corpo che si muove e che
zare, al riparo da tutto, un “non luogo” ideale doci racconta una storia, c’è la vertigine nel cuore,
ve ogni azione è fragile e necessaria.
quella che mi fa tremare e che mi toglie il respiLa raccolta di scatti di Emanuele Peschi si proporo. Spesso piango guardando i racconti, piango
ne come un racconto stesso, sovrapposto e fuso
ai racconti dei singoli. Gli scatti sono stati realizzati durante il lavoro
di gioia come se ciascun movimento fosse un dono, fosse un urlo
di ricerca, muovendosi con silenziosa discrezione, evitando un’imdi vita.
Piango perché sono felice e dimentico ogni cosa che non sia damagine artefatta o un gesto costruito per la posa fotografica, ma
vanti a me, piango di gratitudine per ciascuna persona che si è afficogliendo l’intensità del racconto di ciascuno, le singole intenzioni,
data a me e ha creduto nella possibilità di provare. In questi anni di
emozioni, paure, gioie, le riflessioni, i momenti di curiosità verso gli
racconti ne ho ascoltati tanti, molte parole tornano, “felicità”, “nonaltri, i momenti di spensieratezza e quelli di concentrazione. Tutto
na”, “musica”, “viaggio”, “mancanza”, “lontano”, “papà”, “sogno”,
diventa un nuovo racconto, intenso quanto un gesto in aria.
Il libro Racconti d’Aria raccoglie quest’esperienza proponendo un
“tempo”. Sono spesso le stesse parole eppure hanno significati differenti per ciascuno. Nell’arco del progetto ciascuno ne sceglie diepercorso in capitoli, ciascuno dedicato ad una
ci, e a volte io scrivo le mie. Mi riconosco in molte ma “costruire”
persona/racconto. Al racconto personale si aftorna sempre tra le mie parole.
fianca il racconto collettivo fatto di ricerca, stuCostruire è quello che voglio, è quello che mi salva, è quello che
dio e osservazione. Il lettore troverà il fascino di
sento più necessario. Costruire è la parola che mi scalda il cuore
immagini fortemente emotive che già da sole
sono storie, troverà dei racconti intimi tra i quali
quando niente funziona, costruire è un’isola sulla quale riposare
perdersi e viaggiare. È un libro dedicato a chi
per non pensare ad altro, costruire è un bellissimo gioco, è banalama l’acrobatica aerea e a chi ama il racconto in
mente la mia vita” (Roberta Castelluzzo, curatrice del progetto).
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