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CIRCO-SPORT
IL GESTO ATLETICO AL SERVIZIO DELLO SPETTACOLO
di A.R.
L’ingresso delle arti circensi negli ambiti
dello spettacolo dal vivo (teatro, danza, teatro urbano ed oltre), dei progetti educativi e
per la trasformazione nel sociale è un processo che da circa un trentennio solidifica le
sue basi e legittima i suoi percorsi. Più controverso è invece il pieno riconoscimento
delle attività circensi in un ambito con il
quale ha diviso per secoli, in senso letterale
e figurato, il terreno di gioco: lo sport.
Questi due mondi, oggi formalmente così
distanti, hanno in realtà matrici storiche e
culturali assai comuni. La centralità del
corpo e delle sue performance è ancora
oggi il tratto che maggiormente ed innegabilmente li accomuna, al punto che una
buona parte degli artisti circensi oggi in
giro per il mondo, quando non fuoriescono da un percorso artistico-professionale
specifico, provengono dal mondo dello
sport professionistico. Non è un caso che
circa un terzo del cast artistico del Cirque
du Soleil sia composto da ex atleti professionisti (provenienti dalla ginnastica, ma
anche dal nuoto sincronizzato, dal trampolino sportivo e dagli sport estremi), né che
molte scuole professionali di arti circensi
beneficino di preparatori atletici nella formazione dei giovani artisti di circo. La precisione del movimento fisico e i rischi che
una sua errata esecuzione comportano,
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nel circo come nello sport, consegnano
nelle mani di una buona metodologia di
allenamento il successo e l’incolumità sia
degli artisti sia degli atleti. Un volteggio
eseguito durante un campionato di ginnastica o durante uno spettacolo circense
condivide allo stesso modo alti coefficienti
di difficoltà e una preparazione rigorosa. Il
caso della Flic, scuola professionale di
circo torinese di rilievo internazionale, nata
nel 2002 all’interno della prestigiosa Reale
Società di Ginnastica di Torino fondata nel
1844, è emblematico e ricalca la genesi di
molte altre scuole di circo nate in passato
in seno a realtà sportive.
Parallelamente la componente “agonistica”, che lo sport ha nel tempo cristallizzato e privilegiato, staccandosi dall’ambito
puramente spettacolare, non smette mai
di essere presente neppure nella pratica
delle arti circensi delle nuove generazioni.
Dal Joggling americano, alle scherzose
Olimpiadi dei Giocolieri, ai più seri campionati nazionali ed internazionali di
monociclo e slackline, fino ai più recenti
contest di danza aerea, elementi quali
competizione, regolamenti di gara, campionati, primati, giurie, premi e classifiche
accompagnano e regolamentano la pratica “sportiva” delle arti circensi.
Infine non bisogna dimenticare che la
quasi totalità delle associazioni che praticano in Italia le arti circensi a livello ama-
toriale, sono affiliate ad enti di promozione sportiva; un settore che nel suo complesso conta diverse migliaia di praticanti.
Eppure parlare di circo-sport oggi, e di un
riconoscimento della valenza sportiva
delle arti circensi, persino in seno agli enti
di promozione sportiva, è ancora tema di
confronto e discussione. Se da un lato la
pratica delle arti circensi manifesta in certe
modalità una connotazione tipicamente
“sportiva”, dall’altro le arti circensi, per loro
natura, sfuggono a quella codifica della
attività che uno “sport” richiede per essere
considerato tale ed entrare nel novero
delle discilpline sportive. Una dicotomia
che a cascata crea difficoltà anche in sede
di attribuzione di regimi fiscali e assicurativi specifici per il circo-sport.
In questo contesto il percorso avviato all’interno della UISP (Unione Italiana Sport per
Tutti) e di altri enti di promozione sportiva,
per un riconoscimento pieno delle attività
circensi, rientra a pieno titolo nelle strategia
di sviluppo del pubblico che il progetto
Quinta Parete, e le realtà attive per la pratica delle attività ci rcensi in ambito amatoriale, perseguono sul territorio nazionale. Un
orizzonte nuovo, dalle potenzialità incredibili, che ancora più del palcoscenico, delle
scuole e dei luoghi per soggetti svantaggiati, potrebbe sensibilmente amplificare la
pratica delle attività circensi e la loro permeabilità nell’immaginario collettivo.