foto di GRÉGOIRE DENIS
foto di NIELS BENOIST
foto di AGNÈS MELLON
Midi-Pyrénées è la regione francese che
registra il maggior numero di compagnie
e imprese circensi: tra il 2002 e il 2012
sono state recensite ben 186 compagnie.
La prima spiegazione è l’influenza e la
storia di due scuole: le Lido di Toulouse,
che ha appena celebrato il suo 30° anniversario e Pop Circus in Auch , che il prossimo anno celebrerà il suo 40° anniversario. Il clima meno inclemente di questa
regione può anche aver giocato un ruolo,
rafforzando l’attrattiva del territorio per
artisti provenienti da altrove. Anche
CIRCA festival ad Auch nei suoi 26 anni di
attività ha dio sicuro contribuito a dare
visibilità a questo territorio. La collaborazione tra le Lido, la Grainerie e Circ ha nel
tempo offerto strumenti sempre più adeguati per gli artisti. Lo sviluppo delle arti
circensi in questa regione è stata costruito sullo slancio di queste 3 strutture,
diverse nei loro progetti, ma ben consapevoli dell’interesse comune per un riconoscimento collettivo di queste arti, a
lungo considerate minori, qui come altrove. È con questa volontà comune, per
esempio, che da 7 anni organizziamo
insieme il festival “Midi-Pyrénées fait soin
cirque en Avignon“ un evento
off all’interno della gigantesca
programmazine del festival di
Avignon.
Abbiamo sempre sostenuto
che Circa è in primo luogo un
progetto, e per molti anni
abbiamo lavorato per ottenere
strutture degne per le arti circensi e per questo progetto.
Oggi Le Circ è una struttura
bella e funzionale e ne siamo
orgogliosi, ma sappiamo che la
nostra missione si spinge oltre i
confini di questo perimetro. Per
oltre un anno abbiamo investito risorse per far vivere Circ, per
accogliere gli artisti e il pubblico, per mantenere in piedi
un’attività aperta al territorio.
Ecco perché in questa stagione abbiamo
ripreso il nostro programma “Les Nomades de Circa”, vale a dire l’itineranza del
nostro chapiteau sul territorio. Ma aver
attivato questo programma in tempi di
crisi economica ha i suoi contrattempi, e
ora siamo costretti a fare delle scelte per
ridurre le dimensioni di alcune delle
nostre attività, perché i finanziamenti a
disposizione non sono sufficienti.
j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 61 d i c e m b r e 2013
3