TEATRO MASSIMO
Palermo Costruzione: 1875-1897 Progetto: G. B. F. ed E. Basile Capienza: 1.350 posti
Foto di Franco Lannino
L’
ARTE RINNOVA I POPOLI e ne rivela la vita. Vano delle scene il diletto ove non miri a preparar l’ avvenire: è questa la frase – d’ autore ignoto – che campeggia sull’ architrave del portico del monumentale teatro Massimo Vittorio Emanuele di Palermo, il più grande d’ Italia e il terzo per dimensioni in Europa, dopo l’ Opéra di Parigi e il Teatro dell’ opera di Vienna. Costruito dove un tempo sorgevano chiese e monasteri, abbattuti per far posto al maestoso teatro – operazione che non incontrò certo i favori dei religiosi, tanto che esiste pure una leggenda secondo cui il fantasma di una monaca infesterebbe ancor oggi i sotterranei dell’ edificio –, il Massimo sfoggia un’ equilibrata veste neoclassica impreziosita da raffinati interni in stile Liberty, frutto del succedersi alla direzione dei lavori dell’ architetto Giovan Battista Filippo Basile e del figlio Ernesto, che portò a compimento i lavori dopo la morte del genitore, avvenuta nel 1891. Il battesimo si tenne il 16 maggio 1897 con il Falstaff di Verdi e, allora come oggi, il pubblico rimase estasiato dall’ acustica straordinaria della sala pompeiana, originariamente riservata ai soli uomi, dalle misure del complesso, culminante in una vistosa cupola emisferica, e dalla bellezza dei decori e degli intagli dei cinque ordini di palchi e della platea, chiusa dal soffitto mobile fatto di pannelli lignei affrescati.
DELLA COLLEZIONE ITALICA
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