Le due torri, simbolo di Bologna
coperta da ben 666 portici (numero
non casuale).
Un crocevia di merci e di idee
Bologna è una vecchia signora dai
fianchi un po' molli col seno sul
piano padano ed il culo sui colli,
Bologna arrogante e papale, Bologna la
rossa e fetale, Bologna la grassa e
l'umana già un poco Romagna e in
odor di Toscana…
Foto: Francesco @ flickr
Così la descrive in una sua
famosissima canzone Francesco
Guccini, cantautore modenese che qui
è stato di casa per molti anni. Distesa
tra l’Appennino tosco-emiliano e la
pianura, Bologna deve proprio a
questa posizione la sua importanza
geopolitica. Crocevia di merci, cultura
e idee, già nel medioevo è un luogo
vivace, pieno di studenti. Qui infatti, nel lontanissimo 1088, viene
fondata l’Università, la più antica del mondo occidentale.
Pochi anni dopo la città diventa un Comune, cioè una città stato
autonoma. Cresce e nel XIII secolo è una delle più popolose d’Europa,
anche grazie al suo sistema di canali che la rende un porto fluviale
molto importante. Oggi purtroppo i canali sono quasi tutti coperti, ma
emergono improvvisamente in alcuni punti della città; come, ad
esempio in corrispondenza della “finestrella” di via Piella.
È in epoca medievale che vengono costruite anche le famosissime
torri, che servono a testimoniare l’importanza e il potere delle famiglie
più in vista. Nel periodo di massimo sviluppo sono più di 100, oggi ne
rimangono 22. Le più celebri sono certamente le cosiddette Due torri,
cioè la Torre degli Asinelli e la Garisenda, che sono anche il simbolo
della città.
crocevia luogo
di incontro
fluviale di
fiume
svettare
mostrare
maestosamente
la propria
altezza (o
bravura)
La Torre degli Asinelli svetta per ben 97 metri ed è così alta che nel
XVIII secolo viene usata per compiere esperimenti scientifici sulla
ITALIA NOSTRA #7 - 2018
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