Una storia lunga e gloriosa, una fitta rete di portici
che ripara dagli elementi, i celebrati piaceri del
mangiare e del bere, la pulsante vita studentesca.
Perché andare (o tornare) a Bologna.
di VALENTINA FORNELLI
“Capitale italiana del cibo”, meta ideale per i turisti che
cercano la “vera” Italia: è così che Bologna viene spesso definita
sulle pagine dei tanti giornali internazionali che negli ultimi
tempi se ne sono occupati. Dal New York Times a Vogue, dal
Guardian al Washington Post, mai così tante luci sono state
puntate sulla città emiliana. E abbiamo deciso di dedicarle un
numero anche noi di Italia Nostra, per aiutarvi a scoprire le
bellezze e delizie di questa città, e sono davvero tante.
Tra il cardo, il decumano e...i portici
Guardando una mappa di Bologna, l’impronta lasciata dai
romani è evidente. Il cardo e il decumano sono ben visibili e
sono ancora i due assi fondamentali attorno a cui si sviluppa il
tessuto urbano. Il loro punto di incrocio è Piazza Maggiore,
cuore storico, politico e sociale della città.
In realtà, Bologna era già un centro importante in epoca
etrusca, anche se è con i romani che diventa una grande - per
l’epoca - città di ben 20.000 abitanti. Passeggiando per le sue
ITALIA NOSTRA #7 - 2018
mai così tante
luci... non c'è mai
stata tanta
attenzione
il cardo e il
decumano le due
strade
perpendicolari che i
romani costruivano
in ogni città
etrusco gli etruschi
erano un'antica
popolazione poi
conquistata dai
romani
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