Italia Nostra 4 FREE | Page 24

La pista di collaudo sul tetto del Lingotto città, mentre la guerra di liberazione si combatte nelle sue strade e anche dentro le fabbriche. Una importantissima ondata di scioperi antifascisti parte proprio da qui nel 1943 ed è la prima grande azione della Resistenza. Finita la guerra, Agnelli lascia il comando dell’azienda a Vittorio Valletta. Infatti il suo unico figlio maschio, Edoardo, era morto in un incidente aereo e il nuovo erede, Gianni, era ancora un ragazzo. Valletta rimane a capo della FIAT per vent’anni, e passa poi la presidenza a Gianni Agnelli nel 1966. Nel dopoguerra, Mirafiori raddoppia di dimensioni e diventa, insieme alle altre fabbriche Fiat e all'indotto, uno dei principali poli di attrazione per la migrazione dal Sud verso il Nord Italia. Centinaia di migliaia di persone arrivano a Torino da 24 tutto il Meridione e anche dalle campagne piemontesi, che i giovani contadini preferivano lasciare per cercare uno stipendio sicuro nelle fabbriche. In poco più di vent'anni anche la popolazione della città raddoppia, arrivando a metà degli anni '70 a 1,2 milioni di abitanti. “Non si affitta ai meridionali” Inevitabilmente l'arrivo di un numero così grande di persone, e per di più in buona parte “forestiere”, crea dei problemi. I nuovi arrivati si trovano ad affrontare una terribile crisi abitativa. In città mancavano alloggi a prezzi accessibili e inoltre molti torinesi rifiutavano di affittare le loro case ai migranti del Sud. La frase “Non si affitta ai meridionali” era purtroppo comune negli annunci immobiliari. ITALIA NOSTRA #4 Primavera 2016 indotto insieme di aziende la cui produzione ruota attorno a un'azienda più grande (in questo caso la FIAT) forestiero straniero immobiliare relativo alle case