Italia Nostra 2 FREE | Page 66

Patriarcato la struttura organizzativa della Chiesa cattolica di Venezia profàno diverso da quello religioso appòsito per quel preciso scopo rimanere con le mani in mano non fare nulla, rimanere passivi Digos il dipartimento di polizia che si occupa di reati politici e terrorismo consentire permettere fraintendimento dal verbo ‘fraintendere’, quando qualcuno ha capito male strumentalizzazione quando si usa una situazione per i propri obiettivi non si è conclusa da ‘concludersi’, finire controverso che divide e fa discutere legato a un filo assai incerto Prefettura organo che rappresenta il governo nazionale sul territorio di una provincia nostro perché italiano schiacciato ucciso sotto il peso di qualcosa a mani giunte sono giunte, unite davanti al petto, le mani di chi prega frullatore inglese 'blender' piccolo elettrodomestico da cucina. Dei pesciolini rossi intrappolati in dei frullatori. I visitatori potevano decidere di attivarli, causando così la morte dei pesciolini. in mostra esposti 66 non voleva togliersi le scarpe: “Questo non è un luogo di culto!”, si è giustificato. E ha chiamato la Polizia. Sono così intervenuti il Patriarcato e il Comune di Venezia, dichiarando che per l’uso profano di edifici dedicati al culto cristiano cattolico, è necessaria un’apposita autorizzazione: autorizzazione che i responsabili dell’installazione non hanno mai richiesto. A questo punto neanche la Procura è potuta rimanere con le mani in mano e ha incaricato la Digos di scoprire chi abbia consentito la trasformazione del padiglione in luogo di culto. Passa a FULL per avere accesso a tutti i contenuti - Intanto sono scoppiate le polemiche e addirittura c’è chi ha lanciato una campagna per boicottare i prodotti islandesi. La Comunità islamica di Venezia, dopo un primo momento di entusiasmo, ha invitato i propri fedeli a non praticare più alcun rito religioso nella chiesa/moschea, per evitare Upgrade e FULL “fraintendimentito strumentalizzazioni”. Nel to gain full access momento in cui scriviamo, la vicenda non si è ancora conclusa, ma il destino del controverso padiglione è legato a un filo: la Prefettura teme infatti disordini e problemi di ordine pubblico. Non è certo la prima volta che un artista lancia delle provocazioni: pensiamo per esempio al nostro Maurizio Cattelan (celebre la sua scultura di Papa Giovanni Paolo II schiacciato da un meteorite, o quella di Hitler in ginocchio a mani giunte), ai “bambini crocifissi” del cubano Erik Ravelo, ai pesci rossi nei frullatori del cileno Marco Evaristti, ai “cadaveri in mostra” del medico tedesco Gunther von Hagens. Opere ed installazioni che hanno sempre fatto discutere, sollevando questioni etiche, oltre che puramente artistiche. ITALIA NOSTRA #2 Estate 2015