Italia Nostra 2 FREE | Page 44

tirare fuori ottenere sobbalzare muoversi, verticalmente, in modo improvviso e ripetuto scherzo inglese 'practical joke', 'prank' - qualcosa che si fa (o dice) per ridere alle spalle di qualcuno terremoto inglese 'earthquake' -spaventoso fenomeno geologico che fa tremare la terra e dunque anche gli edifici - a volte con conseguenze catastrofiche da farsi sostantivo= cosa fare campanella segnale acustico che a scuola annuncia la fine di una lezione insurrezione ribellione, spesso violenta, contro l'autorità scossa di terremoto - si riferisce a un singolo episodio. Un terremoto infatti ha spesso più scosse, cosiddette 'di assestamento', dopo quella più forte bidello si occupa di mantenere l'ordine e la pulizia in una scuola evacuare abbandonare un posto, per la propria sicurezza scocciato annoiato, seccato dimezzato incompleto, tagliato a metà abbronzato si riferisce alla tinta piacevolmente scura assunta dalla pelle dopo una prolungata esposizione al sole 44 E infatti, un'ora dopo l'inizio del compito avevo finito gli esercizi che sapevo fare. Mi fermai a riflettere: era meglio spendere tutte le mie energie sul resto degli esercizi, probabilmente senza tirarne fuori nulla di sensato, oppure risparmiare le forze e passare la seconda ora di compito a fingere di lavorare? In quel momento, il banco cominciò a sobbalzare, come colpito da ginocchia invisibili. Mi guardai intorno, ma nessuno dei miei compagni di classe poteva avermi fatto quello scherzo. Anzi, avevano tutti sollevato la testa dal compito e alcuni avevano gli occhi pieni di paura. Il terremoto! “Usciamo!”, gridò un ragazzo alzandosi in piedi di scatto. Il professore sembrava confuso e indeciso sul da farsi. “La campanella non ha suonato”, disse dopo un momento di riflessione che ci sembrò infinito, “quindi rimanete ai vostri posti”. “Forse la campanella non funziona”, disse qualcuno. Qualcun altro iniziò a raccogliere le sue cose e a prepararsi a uscire. Ero pronta a partecipare a un'insurrezione contro il professore, aspettavo solo che qualcuno più bravo di me in matematica prendesse l‘iniziativa. Forse quella scossa era la mia grande opportunità di salvezza. “Rimanete ai vostri banchi!”, disse infine la voce dell'autorità, e tutti dovemmo obbedire. Passarono dieci minuti, poi il bidello bussò alla porta. “Dicono di evacuare”, ci riferì con aria scocciata. Consegnammo il compito in classe e scendemmo in cortile, con lo zaino già in spalla. Per quel giorno la scuola era finita. Il professore inventò un complicato sistema per calcolare i voti di quel compito dimezzato. Il mio fu strabiliante: 8+! Non avevo mai ottenuto un voto così alto, e per non rovinarlo decisi di non andare più a scuola durante i compiti e le interrogazioni di matematica. Arrivai alla fine dell'anno abbronzata come mai in vita mia, e con il 6 in pagella. ITALIA NOSTRA #2 Estate 2015