Quindi ecco perché secondo me Sarti Antonio ha avuto
successo, perché è uno come noi, ed era quello che volevo
fare, ero stanco di eroi e di supereroi che tutto sanno e tutto
fanno e tutto capiscono. Nel '74 costruire un personaggio in
questo modo era una novità. Lui era un personaggio che si
poteva incontrare per strada, che era come me, e credo che
questo abbia affascinato e conquistato i lettori, che continuano
a chiedermi romanzi di Sarti Antonio anche oggi, a distanza di
41 anni. È una cosa che mi fa piacere e che un po' mi
spaventa, perché si rischia di diventare banali.
abbia affascinato congiuntivo, da
'affascinare',
interessare, attirare
con il proprio
fascino
questurino
poliziotto
sciocco stupido
attimo istante
Sarti Antonio, a un certo punto, viene ucciso. A ucciderlo,
ha scritto lei in una prefazione a un suo libro, è stata la critica, che
continuava a considerarlo “provinciale” e a raccomandarle di leggere
più polizieschi stranieri. Il suo questurino, poi, è anche tornato. Può
spiegarci com'è andata?
Io l’ho ucciso soprattutto perché io non ero capito e non era capito il
personaggio. Questi sciocchi, i quali amavano soltanto gli eroi di carta che
venivano dall’estero, credevano che solo quelli potessero conquistare il
lettore, farsi amare. Non è vero nulla. Io ho dimostrato, e dopo di me sono
venuti in tanti a dimostrare la stessa cosa, che i nostri personaggi sono
esattamente come gli altri, sono provinciali perché il nostro è un paese
provinciale. “Provinciale” non è un’offesa, io sono contento di essere
provinciale, con quel po’ di cultura che sono riuscito a farmi nel corso della
mia vita. Io non sono un uomo di cultura, sono un uomo che ha cercato di
capire quello che stava attorno a lui e raccontarlo attraverso i suoi
personaggi, non solo Sarti Antonio ma anche gli altri. Ho cercato di
raccontare il mio tempo, il mio luogo, attraverso questi miei romanzi. Un
luogo che è provinciale, certo. Che siamo noi? Siamo la provincia
dell’impero. E allora in
un attimo di
disperazione ho pensato
In un attimo di disperazione
“questi non capiscono
ho pensato: “questi
niente, lasciamo perdere
non capiscono niente,
Sarti Antonio” e l’ho
ucciso. Poi naturalmente
lasciamo perdere Sarti Antonio”
per fortuna Sarti
e l’ho ucciso.
Antonio è sopravvissuto
alla mia uccisione.
ITALIA NOSTRA #2 Estate 2015
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