include le fragilità dell’esistente senza distruggerle. Il progetto
si configura come un atto di scrittura critica che si propone di
produrre il nuovo evocando l’originario, superando i miti della
modernità e contemporaneamente ripartendo da quanto questa
ha prodotto per riuscire a compierla pienamente, tentando di
correggerne le distorsioni. L’idea di edificio si modifica, non più
metafora moderna della macchina, non più organismo classico
alla maniera dell’Alberti e di Vitruvio, non solo corpo immateriale
attraversato da flussi e da correnti energetiche, piuttosto materia
vivente che si autoriproduce. Superando il contrasto tra natura e
edificio e tuttavia non attingendo dalla categoria dell’organico si
profila l’idea di un ciclo di vita dell’architettura che non coincide
con la cultura del realismo operativo.
Note:
1: Dottorato di Ricerca in Progettazione A. e U. coordinato dalla prof. Laura Thermes e Lid’A, Laboratori
Internazionali di Architettura,
Rigenerazione di tracciati e di tessuti urbani marginali. Metodi, strumenti, e strategie di progetto, per
nuove forme di abitare sostenibile. Caso-studio: Tra Gioia Tauro e il suo Porto è il titolo della ricerca Prin
coordinata dal prof. Gianfranco Neri, che tenta uno studio sul vuoto irrisolto tra la recente espansione
urbana e il bacino del porto, oggi nuova centralità del Mediterraneo nell’economia mondiale sostenuta
dall’ampliamento della movimentazione di merci provenienti dalla Cina e dall’Estremo Oriente. Grazie
infatti alla sua posizione strategica, al centro della rotta tra Gibilterra e Suez, il porto di Gioia T., leader in
Europa nel traffico di container, pone la Calabria come una nuova porta tra Oriente e Europa.