Elementi di disturbo in classe
Anche in presenza di un'ottima pianificazione, la pratica della professione insegnante presenta
mille incognite e difficoltà di implementazione, così come, a volte, la classe mette in atto una serie
di comportamenti "disturbanti" che non sono sempre attribuibili a contenuti e strategie didattiche
non appropriati.
Come gestire gli "Elementi di disturbo in classe"? è possibile evitare alcuni comportamenti
"difficili" cercando di analizzare ed affrontare i diversi bisogni degli studenti? Come affrontare la
numerosità delle classi, la disomogeneità degli studenti, le barriere linguistiche e culturali, la
scarsità di strumenti, materiali e risorse...
E ancora… come affrontare alcuni comportamenti degli studenti, quali: distrazione, antagonismo,
disturbi del comportamento, iperattività, mancanza di motivazione, mancanza di rispetto, bisogni
educativi speciali...
La voce dei neoassunti
La risorsa “Compagni di classe”
Ritengo che attivare la risorsa compagni di classe nell'ottica di una didattica inclusiva sia una
risorsa preziosissima. Fondamentale è impostare le attività in classe sulla collaborazione
e cooperazione per esempio in coppia o in piccoli gruppi, nonché clima di classe. L'apprendimento
infatti non è un processo solitario ma sociale ed è sempre influenzato dalle relazioni e dalle
emozioni provenienti da stimoli tra pari. Occorre promuovere la dimensione del gruppo che
collab ora e lavora per un fine comune sviluppando così anche in alunni con BES le potenzialità di
apprendimento
Raffaella Silvestri
Apprendimento collaborativo e peer tutoring
Per poter sfruttare al meglio la risorsa “compagni di classe”, è auspicabile servirsi di metodologie
quali l'apprendimento cooperativo ed il peer tutoring.
Nel primo caso è importante che ogni alunno svolga un ruolo preciso e lo porti avanti affinché si
crei un'interdipendenza positiva che permetta al gruppo di raggiungere l'obiettivo prefissato.
Nel secondo, il rapporto diventa più stretto perché si lavora a coppie ma sempre molto efficace.
Affiancare un compagno esperto che faccia da "modello" ad un altro che lo è meno, può sortire
risultati migliori rispetto all'intervento diretto dell'insegnante, risultando utile per entrambi gli
alunni e non solo per chi viene supportato.
Entrambi sono validi strumenti anche per tenere "sotto controllo” gli alunni particolarmente
vivaci. Come infatti afferma anche Tomlinson, se gli studenti hanno un compito da svolgere che
reputano significativo, sfidante, motivante non hanno motivo di comportarsi male: rinnoviamo
quindi la didattica, con un uso limitato della lezione frontale per dare spazio ad una didattica per
competenze, in cui gli alunni svolgano un ruolo attivo di co-costruttori del loro sapere.
Delia Sittoni
Trovo anche io che l'impiego dell'apprendimento cooperativo e dell'apprendimento tra pari sia
molto efficace. Nel peer tutoring ho spesso incentivato proprio l'alunno con comportamenti
difficili a condurre l'attività e questo ha avuto buoni risultati perché l'alunno si è sentito investito
di fiducia.
Ida Recchia
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