L'esecuzione sia anzitutto grandiosa, ampia e ferma, piuttosto un po' dura che troppo morbida.
"Eleganze" come gonfiare la frase "con sentimento", civettuolo ondeggiare tra affrettando e trattenendo, staccato troppo leggero, legato troppo flessibile, ridondanza di pedali e così via, sono e restano vizi, dovunque compaiano; ma nell'esecuzione di Bach sono errori offensivi. Applicata invece in grandi propor-zioni una certa elasticità del tempo conferisce quel carattere di libertà che contraddistingue ogni prestazione artistica. [...] Poter far risaltare sulla massa sonora una singola nota (accento) è un vantaggio che il pianoforte possiede sull'organo, e là dov'è musi-calmente difendibile sarebbe irragionevole non utilizzarlo; inoltre l'esecuzione deve infondere respiro e sentimento agli episodi melodici e nelle grandi intensificazioni la vita deve pulsare e incalzare.
Ferruccio Busoni, Sulla trascrizione per pianoforte delle opere
per organo di Bach, Milano, il Saggiatore, 1977, p. 77
5
Busoni interpreta Bach