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Nel mondo food , soprattutto dolce , il consumatore implicitamente ha dai 30 anni in su . Si parla di single e si parla di famiglia , che però non esiste più come unità decisionale di acquisto , ma è diventata una serie di individualità . Dei giovani non c ’ è traccia , mentre altri mercati ( per esempio quello della moda e degli accessori ) hanno fatto proprio questo consumatore . Pensate alla categoria “ street wear ”, che dai giovani è passata ai padri o ai prodotti firmati , indossati dalle mamme e passati alle figlie . Per alcune griffe del settore moda ( Gucci , Louis Vuitton per esempio ) il target giovani è il principale , capirete più avanti il perché .
COME INTERPRETANO IL MONDO DEL FOOD I GIOVANI ? Innanzitutto i ragazzi non hanno la nostra cultura alimentare e , più in generale , la cultura delle generazioni precedenti . Cresciuti in una società del benessere sono poco abituati al sacrificio ; figli dell ’ era digitale , cambiano scenario di vita con un click e sono meno portati alla focalizzazione , alla concentrazione e all ’ approfondimento . Nel mondo del like c ’ è poco tempo per soffermarsi e pensare , occorre fare subito un altro like . Quello giovane , dunque , sembra un consumatore per certi versi più facile da conquistare : ha i soldi , si innamora di un ’ immagine , non si concentra e approfondisce poco . Tuttavia , si potrebbe trattare di un cliente volubile , che ti lascia da un momento all ’ altro per provare esperienze nuove , diverse .
MEMORIA E RIPOSIZIONAMENTO DEI PRODOTTI I prodotti e brand dei genitori , quelli dalla storia e della tradizione del food italiano , rappresentano per loro poco o nulla . Se i ragazzi ne hanno una percezione e una memoria , è certamente diversa . Cos ’ è la Mortadella ? Che storia ha e di cosa è fatta ? E il Maritozzo ? Arriva da Roma o da Bolzano ? Il panettone è sempre costato così tanto ? Boh ! Ecco che pensare a un target solo di non
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5 / 2022 il pasticcere e gelatiere italiano