IL MODERNO PROFETA DI ISRAELE IL MODERNO PROFETA DI ISRAELE | Page 3
Senza dubbio ci sono stati obiettivi massimi e minimi in questa
campagna. La massima speranza ha incluso la caduta del presidente
Gamal Abdel Nasser, l'organizzatore principale dell'odio arabo contro
Israele
e
la
firma
un
trattato
con
l'Egitto.
Ma l’obiettivo minimo fu, semplicemente, quello di prendere tempo. Un
comando militare congiunto era stato concordato tra l'Egitto, la
Giordania e la Siria con l'espresso scopo di fare guerra su Israele.
Distruggendo le forze egiziane nel Sinai, “tagliando la testa del serpente,”
i pianificatori militari israeliani pensarono di impedire l'alleanza da
diventare operativa efficace per circa un anno. Ora questa volta si
incominciò a scappar via. L’Egitto è stato riattivato dalle sue risorse
sovietiche. Anche se la Giordania lasciò il patto tripartito, le armi
sovietiche stanno piangendo la Siria e il presidente Shukri el Kuwatly
non ha lasciato dubbi a chi li vorrebbe usare contro. “Il comunismo non
minaccia la nostra sicurezza,” ha dichiarato, “ma il sionismo lo è.” Per
parte
sua
Nasser
ha
dichiarato:
“L'inopportuna concezione araba è quella che Israele la vera minaccia
per i paesi arabi... l'Egitto sosterrà la Siria senza limite…”
In una certa misura questo poteva essere solamente un ampolloso
mondo Arabo. Ma il potere militare è lì per sostenerlo. E Israele, tra gli
artigli delle pinze egiziane-siriane, sta preparando nuovamente il
momento in cui può essere necessaria prendere una decisione: per
tentare di prendere tempo con una massiccia sortita militare sul Sinai, o
forse contro i siriani, o invece basarsi su garanzie di sicurezza da parte
dell’
ONU
e
altre
fonti
internazionali.
La decisione sarà fatta in fin dei conti da un uomo—da Ben Gurion.
Non che sia un dittatore, come alcuni dei suoi detrattori gli addebitano.
Per chiunque sia stato in Israele e vedesse la sua democrazia svilita in
azione, da parte di chiunque è un'assurdità cogliere l'idea di una dittatura
di
qualsiasi
tipo.