IL MISTERO DI BELICENA VILLCA - prima parte (ITALIANO) IL MISTERO DI BELICENA VILLCA parte 1 - (ITALIANO) | Page 176
ripetere che quella versione di Proserpina era equivalente a una Persefone recente, più
vicina alla Grande Madre Cibele Binah che all'antica Persefone, o Frya, la Moglie di
Navután.
Nel II secolo D.C., sempre furtivamente, Bera e Birsa arrivano a Huelva; ma questa
volta non attaccano la Casa di Tharsis ma vanno a Rus Baal, "per supervisionare il
Culto di Proserpina per ordine di Melchisedek", un Sacerdote Supremo della
Fratellanza Bianca. Dopo la partenza degli Immortali, il Tempio della regione di Palos
inizia a farsi conoscere per i miracoli che la Dea esegue, il principale dei quali consiste
nella cura dell'idrofobia: da tutte le regioni della penisola, e anche da oltreoceano,
arrivavano allora quelli morsi o infettati dai morsi di cane per recuperare la salute perduta.
Solo ora, quando sentirono Birsa dire "contro i cani, l'illusione della rabbia", i quattro
Sacerdoti compresero che quegli antichi miracoli erano legati ai poteri di Bera e Birsa.
Un secolo più tardi, nel corso dell'anno 159, il missionario Ciriaco coverte il culto di
Baal Rus in cristiano per il semplice processo di identificazione di Proserpina con la
Vergine Maria, chiamata da allora "Nuestra Señora de la Rabida", dal momento che la
Dea continuò a curare l’idrofobia. Ma allora, come Maria "Madre di Dio", Proserpina-
Persefone era già l'immagine finale della Grande Madre Ebrea Binah. Il nome "de la
Rabida" era, quindi, di cinquecento anni anteriore alla denominazione, Rapta o Rapita
con cui gli arabi indicavano l'eremo costruito a Rus Baal, sulle fondamenta dell'antica
Cappella della Madonna del Rabida. Prodotta la Reconquista, l'eremo passò in mano ai
monaci solitari di San Francesco, che costruirono il convento con le sue dimensioni attuali,
ma presto fu concesso dal Papa ai Templari, che lo occuparono fino alla dissoluzione
dell’Ordine. Il Vescovo. San Macario, per celebrare la liberazione del convento, donò al
soldato Costantino Daniele una scultura che la tradizione attribuiva all'apostolo San Luca
e che rappresentava la Vergine Maria.
Nel momento che sto evocando, quando gli Immortali di Bera e Birsa si sono riuniti con i
quattro Sacerdoti del Castillo de Aracena, quella scultura si trovava ancora nel Convento
della Rabida, a Rus Baal, di fronte a il distretto di Palos.