“Il
tempo scorre lentamente con una velocità
impressionante”.
Pino Caruso
“Abbiamo tutti le nostre macchine del tempo.
Alcune ci riportano indietro, e si chiamano ricordi.
Alcune ci portano avanti, e si chiamano sogni”.
Jeremy Irons
I
IL MUSEUM OF SELFIES
l Museum of Selfies è un blog nato dall’intuizione della giovane curatrice Olivia
Muus che durante una visita alla National Gallery of Denmark a Copenhagen ha
intuito l’ironia che un semplice gesto d’interazione con le opere poteva stimolare:
bastano uno smartphone e una mano posizionata nel modo giusto per scatenare la
fantasia e il divertimento. Vi mostriamo qualche esempio.
Ecco la nota Medusa di Caravaggio.
Tutti sappiamo che lo sguardo spaventato è dovuto al fatto
che Perseo, utilizzando il suo scudo per poter vedere la
Gorgone le tagliò la testa uccidendola. L’interazione con la
mano di chi fotografa fa pensare a scenari molto meno truculenti;
Medusa starà facendo una boccaccia per un selfie? Oppure si starà specchiando nel suo smartphone trovandosi
piuttosto spettinata e palesando il suo disappunto con questa espressione?
E che dire di questo perfettamente credibile selfie di gruppo?
Come il dipinto di queste due ragazze intente a pasteggiare l’effetto prodotto
dall’anacronismo è straniante; i quadri immortalano spesso scene di vita quotidiana
di determinate classi sociali e come i selfie ci descrivono abitudini e vizi di chi si faceva ritrarre. Inoltre, fa riflettere e pensare con un certo filo d’ironia al fatto che i selfie ci sono sempre stati ma si chiamavano ritratti e autoritratti!
Erano lo strumento perfetto per il personal branding di reali, future spose e borghesi arricchiti. Quale modo migliore per sfoggiare la propria centralità e il proprio ego nella società dell’epoca?
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