Eppure la scuola italiana è il comparto che racchiude la percentuale più alta di intellettuali (il 97% circa degli operatori del settore), più di quanto non abbiano altri comparti
del lavoro italiano, l’Amministrazione pubblica, la Sanità, la Giustizia.
Una risorsa immensa, un bacino di intelligenza e di conoscenza che aspetta solo di essere liberato dalle
incrostazioni di burocratismo e mortificazione sociale che hanno di impedito di volare e servire il Paese
delle idee e dei progetti che negli ultimi trent’anni sono mancati.
Un mondo a cui la società e le amministrazioni del territorio devono imparare a guardare come alla sorgente da cui originano le visioni di bellezza e di ricchezza dell’avvenire; non come al pubblico inerme che
affolla le sale delle manifestazioni di paese.
Faccio l’auspicio che lo sforzo di tanta appassionata partecipazione alle scelte democratiche del nostro
Paese possa incanalarsi nella direzione della rinascita della dignità immensa dell’insegnare e
dell’apprendere, restituendo alla formazione scolastica la responsabilità bellissima d’essere il bacino dove fermentano le passioni e gli stimoli capaci di generare un progresso di civiltà e benessere per la società italiana ed europea nella quale vivranno i nostri figli.
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
Vincenzo Pappalardo