Quando vedi un treno e pensi:
io devo andarmene da quì
Dopo quell’evento Novecento fu più
timido e riservato che mai, e nessuno ebbe il coraggio di chiedergli perché non fosse sceso da quel piroscafo dopo esservi vissuto per ben
32 anni.
Tim scese dalla nave il 21 Agosto
1933 perché stanco della vita da
marinaio, ma lasciò a malincuore
Novecento nel suo piroscafo, dopo
sei anni di amicizia. Passano gli anni, riceveva una lettera da un vecchio marinaio irlandese conosciuto
sulla Virginian, il quale lo informava
che la nave doveva essere fatta esplodere a Playmouth perché obsoleta. Si precipita nella cittadina inglese perché sentiva che Novecento
era ancora lì, su quella nave dove
era nato e cresciuto. Non si sbagliava: Danny Boodman T.D Novecento
era nella sala macchine, seduto su
una cassa di dinamite, molto rilassato, come sempre.
Nella situazione finale della storia, il
narratore si trasforma nel protagonista e, attraverso un soliloquio, scopriamo che Novecento non era sceso quel giorno a New York: aveva
paura dell’infinità del mondo: troppi i
posti da visitare, troppe le persone
da conoscere e le donne da sposare. Novecento aveva vissuto tutta la
sua esistenza all’interno della nave, suonando le sue ammalianti
melodie, entrando nei cuori delle
persone e scoprendo città e posti
sconosciuti: lui non entrava nel
mondo, ma era il mondo ad entrare nella Virginian, attraverso il suo
pubblico che lo rappresentava.
Aveva conosciuto il suo gruppo di
amici una sera in terza classe, la
sua donna nella prima, dopo una
sera piena di melodie romantiche
inventate apposta per lei. La conclusione del romanzo vede Novecento che immagina se stesso in
paradiso, e a chi gli domanda come è morto risponde, sempre con
la tranquillità che gli è propria, di
essere
stato
coinvolto
nell’esplosione della nave da cui
non era mai sceso.
I personaggi principali del romanzo sono Novecento e Tim Tooney.
Del protagonista, Danny Boodman
T.D Novecento, grandissimo pianista capace di suonare note irraggiungibili, l’autore offre una accurata descrizione psicologica: è un
personaggio dinamico, del quale
delinea il carattere tranquillo e
bizzarro, e la sua capacità di entrare nel cuore delle persone assaporandone i segreti, i sogni, i luoghi visitati. Tim Tooney, il trombettista
grande amico di Novecento, è il narratore
interno della vicenda.
Tim non viene descritto
fisicamente,
ma caratterialmente
risulta un ottimo amico che farebbe di
tutto per le persone a
lui care. Egli, a diffe-
renza di Novecento, è un personaggio statico, che non subisce
rilevanti cambiamenti a livello
caratteriale nell’arco della storia.
Il luogo dove si svolgono principalmente le vicende è il piroscafo
Virginian, che viaggia attraverso
l’Atlantico, dalla America all’ Europa. Lo spazio è interno, con
valorizzazione simbolica: la Virginian è stata la casa, la tomba e la
vita di Novecento, quindi racchiude in sé tutta l’essenza del personaggio principale.
La vicenda è ambientata nel periodo che va dai primi anni del ‘900
alla fine della Seconda Guerra
Mondiale. L’intreccio corrisponde
quasi
interamente
alla
fabula, rara la presenza di analessi e prolessi.
Il romanzo è particolarmente accattivante e scorrevole: lo scrittore è riuscito a narrare una storia
molto bella e triste, ricca di riflessioni ma anche di attimi scherzosi, i quali rendono la lettura più
leggera. Affascinante la narrazione a monologo, spezzata da veri
e propri intermezzi “musicali” che
sottolineano i vari momenti della
storia. Il libro risulta inoltre ricco di
riflessioni che invitano a meditare
sulla vastità e l’infinità del mondo,
abitato da miliardi di anime diverse con le proprie caratteristiche,
sogni, pensieri.
Fabrizio Forestiere
IC Classico
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